Antonio Ricci è stato ospite di
Renzo Piano al Politecnico di Milano per una lezione-evento
all'interno del 'Laboratorio Arte del Costruire', negli spazi
della 'Fondazione Renzo Piano'.
"Renzo sfida la gravità e anche io ho sfidato la gravità
delle persone. Se una cosa non è possibile io cerco di farla. Ho
fatto trasmissioni che nessuno credeva potessero essere fatte.
Su Striscia nessuno ci credeva, ma io sapevo che poteva
funzionare", ha sottolineato Ricci parlando della costruzione
delle trasmissioni. La cosa principale, da dire a tutti e
soprattutto agli studenti, per Antonio Ricci è che bisogna
divertirsi: "Non c'è lavoro più schifoso di quello che fai senza
divertimento e passione. E la passione va condivisa. Poi tutto
finisce, ma nel frattempo il viaggio lo abbiamo fatto".
"Piano è uno sconfinatore putiniano, insegna facendo finta di
non insegnare. La cultura è essere bastardi, non è la purezza",
ha sottolineato Ricci per rendere ancor più chiaro il concetto
di sconfinamento, di anti-retorica, di verità nel creare e
nell'informare. "L'architetto non può essere fatto da fedayn, da
gente invasata. Il Gabibbo non può essere un architetto. Per
certi monumenti vorrei avere un telecomando, come per la tv:
faccio clic e cambio il monumento", ha aggiunto Ricci per
alludere alla complessità della professione dell'amico, che se
interpretata da 'fondamentalisti' può generare mostruosità.
"Piano ha scelto di avere come amici i più grossi rompiscatole
d'Italia. Li misura e ne prende le misure. Vedo lui e non riesco
a immaginare niente di retorico nelle opere che ha fatto. Io ho
una buona reputazione, me la sono costruita negli anni e ci
tengo molto. Ho avuto 400 cause e non le ho mai perse. Se non
c'è un'informazione corretta crollerà tutto. Per questo ce l'ho
da sempre con la cattiva informazione, l'ipocrisia. So di
combattere una guerra persa, ma è una battaglia che va fatta".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA