Le vite di tre esploratori -
Francesco Negri (1623-1698), Romolo Gessi (1831-1881) e
Pellegrino Matteucci (1850-1881) - sono raccontate in una mostra
allestita da oggi al 14 giugno nel Corridoio grande della
Biblioteca Classense, a Ravenna. "Il Genio vagante. Negri, Gessi
e Matteucci: storie di viaggiatori tra Seicento e Ottocento" è
il titolo dell'esposizione, che presenta libri, mappe,
manoscritti e una piccola ma straordinaria collezione di armi
africane. Il percorso, curato da Benedetto Gugliotta, accosta
esperienze tra loro molto diverse: quella di un viaggiatore che
a fine Seicento percorre la via della Scandinavia e quella di
due esploratori che a fine Ottocento si spingono a sud,
nell'Africa profonda.
Affidandosi a mappe geografiche e a descrizioni ancora in
parte pre-scientifiche, piene di serpenti marini, draghi volanti
e fenomeni naturali inspiegabili, don Francesco Negri, parroco
di una chiesa di Ravenna, raggiunse in solitaria i confini
nordici dell'Europa, a Capo Nord, e fu il primo etnografo del
popolo Sami. Oltre due secoli intercorrono tra il suo "viaggio
settentrionale" (1665) e le spedizioni africane di Gessi e
Matteucci, tra Sud Sudan e golfo di Guinea, concluse con la
morte prematura di entrambi. Animate da ragioni molto varie, tra
cui il desiderio di esplorazione ma anche più complessi motivi
politici ed economici, le vicende dei due italiani si
intrecciano con temi propri del loro tempo, come il colonialismo
e lo schiavismo. La mostra espone anche due preziosi oggetti di
origine sudanese, provenienti dal Museo delle Civiltà di Roma:
una tromba portavoce del popolo Bongo e un ferro-moneta, parte
rispettivamente della Collezione Romolo e Maria Gessi e della
Collezione Pellegrino Matteucci del museo romano, che custodisce
centinaia di reperti collezionati dai due viaggiatori ravennati.
Grazie alla collaborazione con il Museo d'arte della Città di
Ravenna, il percorso è arricchito da un intervento dell'artista
camerunense Victor Fotso Nyie, per accompagnare la riflessione
odierna su colonialismo, decolonizzazione e incontro tra
civiltà. Fotso Nye ha inaugurato proprio ieri il secondo
appuntamento di Spazio Neutro al Mar, con un intervento dal
titolo 'Io sono l'altro'.
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