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'Il Genio vagante', in mostra le vite di tre esploratori

'Il Genio vagante', in mostra le vite di tre esploratori

Negri, Gessi e Matteucci alla Biblioteca Classense di Ravenna

RAVENNA, 28 febbraio 2025, 13:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le vite di tre esploratori - Francesco Negri (1623-1698), Romolo Gessi (1831-1881) e Pellegrino Matteucci (1850-1881) - sono raccontate in una mostra allestita da oggi al 14 giugno nel Corridoio grande della Biblioteca Classense, a Ravenna. "Il Genio vagante. Negri, Gessi e Matteucci: storie di viaggiatori tra Seicento e Ottocento" è il titolo dell'esposizione, che presenta libri, mappe, manoscritti e una piccola ma straordinaria collezione di armi africane. Il percorso, curato da Benedetto Gugliotta, accosta esperienze tra loro molto diverse: quella di un viaggiatore che a fine Seicento percorre la via della Scandinavia e quella di due esploratori che a fine Ottocento si spingono a sud, nell'Africa profonda.
    Affidandosi a mappe geografiche e a descrizioni ancora in parte pre-scientifiche, piene di serpenti marini, draghi volanti e fenomeni naturali inspiegabili, don Francesco Negri, parroco di una chiesa di Ravenna, raggiunse in solitaria i confini nordici dell'Europa, a Capo Nord, e fu il primo etnografo del popolo Sami. Oltre due secoli intercorrono tra il suo "viaggio settentrionale" (1665) e le spedizioni africane di Gessi e Matteucci, tra Sud Sudan e golfo di Guinea, concluse con la morte prematura di entrambi. Animate da ragioni molto varie, tra cui il desiderio di esplorazione ma anche più complessi motivi politici ed economici, le vicende dei due italiani si intrecciano con temi propri del loro tempo, come il colonialismo e lo schiavismo. La mostra espone anche due preziosi oggetti di origine sudanese, provenienti dal Museo delle Civiltà di Roma: una tromba portavoce del popolo Bongo e un ferro-moneta, parte rispettivamente della Collezione Romolo e Maria Gessi e della Collezione Pellegrino Matteucci del museo romano, che custodisce centinaia di reperti collezionati dai due viaggiatori ravennati.
    Grazie alla collaborazione con il Museo d'arte della Città di Ravenna, il percorso è arricchito da un intervento dell'artista camerunense Victor Fotso Nyie, per accompagnare la riflessione odierna su colonialismo, decolonizzazione e incontro tra civiltà. Fotso Nye ha inaugurato proprio ieri il secondo appuntamento di Spazio Neutro al Mar, con un intervento dal titolo 'Io sono l'altro'.
   

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