(di Alessandra Baldini)
L'ira dei repubblicani si abbatte
contro Selena Gomez dopo il video postato su Instagram in cui la
co-star di Emilia Perez si scaglia singhiozzando contro le
espulsioni di migranti decisa con ordine esecutivo dal
presidente Donald Trump. "Deportatela in Messico", ha tuonato
Sean Parker, ex candidato al Senato dello Utah, e lo stesso ha
chiesto in in un post su X Sean Strickland, un artista marziale
sotto contratto con l'Ultimate Fighting Championship(UFC).
A livello ufficiale, ha replicato lo zar dei confini Tom
Homan assicurando che l'amministrazione Trump "andrà avanti con
l'operazione senza scuse per nessuno". È tutto per il bene della
nazione, ha replicato Homan alle lacrime della Gomez: "Renderemo
più sicure le nostre comunità".
Nel video intitolato "I'm sorry" e condiviso su Instagram con
i suoi 420mila seguaci la 32enne star del film di Jacques
Audiard dieci volte candidato agli Oscar è scoppiata a piangere:
"Tutta la mia gente viene attaccata, anche i bambini. Non
capisco. Vorrei fare qualcosa ma non posso. Non so cosa fare.
Proverò di tutto, lo prometto". Le critiche sono state
immediate: "Ecco perché non prendiamo consigli politici dalle
star bambine della Disney", l'ha attaccata l'opinionista
conservatrice Tomi Lahren definendo Gomez "un'idiota
certificata" per aver pianto per "criminali immigrati illegali":
un'allusione ai primi passi di Selena a Hollywood come star
bambina del Disney Channel.
E se qualcuno ha dato all'attrice il beneficio
dell'inventario (sarebbe sconvolta per esser stata personalmente
snobbata alle nomination degli Oscar), le critiche online sono
state tante e tali che hanno indotto Gomez a rimuovere il video:
"Evidentemente è sbagliato mostrare empatia per il prossimo", ha
dichiarato poi.
Selena è messicana-americana di terza generazione: l'attrice
nel 2019 ha prodotto un documentario intitolato Living
Undocumented e contestualmente ha scritto un articolo su Time
raccontando la storia dell'immigrazione illegale dei suoi nonni
in Messico, col padre nato in Texas poco dopo che è diventato
cittadino grazie allo ius soli.
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