LUCA STEINMANN, VITE AL FRONTE,
RIZZOLI, 268 PP, 18 EURO - Civili e militari che si ritrovano a
fare i conti con una quotidiana sopravvivenza sui molti fronti
che dalla Russia conducono al Medioriente: a raccontarne le
storie è 'Vite al Fronte' (Rizzoli, 268 pp, 18 euro) di Luca
Steinmann, scrittore e giornalista su molti fronti caldi, dalla
Siria all'Afghanistan, dal Donbass al Nagorno Karabakh.
Negli ultimi anni l'autore ha vissuto conflitti in tutti gli
angoli della Terra, aggregandosi a eserciti, popolazioni e
combattenti tra loro nemici: in Libano è stato tanto sul lato
israeliano quanto su quello di Hezbollah; ha viaggiato sia per i
territori in mano ad Assad sia in quelli abitati da ribelli
jihadisti siriani; è andato nel Nagorno Karabakh durante i
combattimenti e poi di nuovo dopo la fuga di massa degli armeni,
osservando il ripopolamento di questa regione da parte degli
azerbaigiani. Senza dimenticare il Donbass, dove è stato uno dei
pochissimi giornalisti a seguire le truppe russe mentre
attaccavano l'Ucraina.
In tutti questi viaggi Steinmann ha raccolto le testimonianze
di soldati e civili che, travolti dalle guerre, non riescono più
a liberarsene, nemmeno fuggendo all'estero. Ha incontrato gli
ebrei ucraini che nel 2022 sono scappati in Israele per poi
ritrovarsi un anno dopo trascinati nuovamente nella guerra di
Gaza; i palestinesi rifugiati in Libano e Siria e travolti anche
lì dai conflitti; i cristiani del Medio Oriente ormai sempre
meno numerosi; gli armeni in fuga dalla guerra in Siria che,
dopo essersi stabiliti nel Nagorno Karabakh, sono dovuti
scappare di nuovo.
Attraverso le loro storie lo scrittore mostra come tutte
queste guerre siano intrecciate e si alimentino a vicenda: con
una prosa avvincente libera da giudizi ideologici conduce il
lettore alla scoperta di aree inesplorate dai media, dando voce
senza filtri a persone che lottano ogni giorno per la
sopravvivenza, talvolta imbracciando loro stesse le armi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA