Giorgio Armani non è mai venuto meno
al suo stile sobrio, privo di orpelli: "Prima di presentare una
collezione non mi stanco mai di eliminare, c'è sempre qualcosa
di troppo" rivelò nel back stage di una sfilata a Parigi di
Armani Privé.
Minimalista ante litteram, destrutturato fino alla fluidità,
riconoscibile tra cento proposte diverse.
Re Giorgio spegne 90 candeline l'11 luglio, ma quest'anno
festeggia anche 50 anni del suo marchio. Il suo nome apparve
nell'universo della moda per la prima volta nel 1974 quando
nacque la linea di capi in pelle Armani by Sicons.
La prima collezione risale invece al 1975, anno in cui fondò
l'azienda omonima, insieme al compagno di vita Sergio Galeotti,
morto prematuramente 10 anni dopo.
Lo stile di Armani è ricordato per la classe e l'eleganza
raffinata dei suoi capospalla.
Per il guardaroba maschile, lo stilista venne indicato come il
"Re della giacca destrutturata" fin dal 1980, anno in cui
Giorgio Armani disegnò i costumi di scena di Richard Gere, per
il cult movie "American Gigolò". Un'intero guardaroba di
vestiti, camicie e accessori, disegnati per il protagonista, nel
film sul più famoso gigolò di Los Angeles, Julien Kaye.
Nella moda maschile Armani ha il merito di aver tolto la
rigidità alle giacche, eliminando le spalle insellate e le
cuciture rigide, rivoluzionando la silhouette dell'epoca.
Vennero eliminati i supporti interni (imbottiture e
controfodere), spostati i bottoni e modificate le proporzioni
tradizionali. Ma "per l'uomo i cambiamenti tra una collezione e
l'altra devono essere pochi, affidati a dettagli, ai revers alle
tasche, ai colori" ama ricordare Armani.
Lo stilista aborre le stranezze. Le sue giacche divennero e sono
ancora uno degli emblemi dello stile italiano nel mondo. Basta
guardare i red carpet, i personaggi più eleganti sono vestiti
Armani.
Per la moda femminile Giorgio Armani ha lasciato il segno
soprattutto nel tailleur, con pari successo di quello maschile.
Ha introdotto giacche destrutturate e accostate al corpo,
pantaloni fluidi, vagamente orientali, morbidi sulle gambe e
stretti in fondo, oppure pantaloni con sovra-gonne. Gli abiti da
sera sono sempre molto raffinati e in colori delicati. La
tradizione per lui diventa stile.
Anche nella palette cromatica Armani ha sempre mantenuto gusti
precisi. Lo stilista dall'inizio della sua carriera guardava al
cinema in bianco e nero e alle atmosfere dell'America degli anni
Venti e Trenta.
Il suo stile fatto di tagli nitidi e puliti necessitava di toni
di colori freddi: il beige, il grigio e il greige, una nuova
tonalità in bilico tra il grigio e il sabbia terroso. Ma è
soprattutto il blu-Armani a contraddistinguere la sua
produzione, anche se non esclude gli intramontabili bianco e
nero.
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