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Il Teatro di Roma si fa in tre, il "palinsesto" 2024-25

Il Teatro di Roma si fa in tre, il "palinsesto" 2024-25

I programmi di Argentina-India-Torlonia e la direzione De Fusco

ROMA, 29 maggio 2024, 13:42

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Paolo Petroni Non sono i numeri a fare la qualità di un programma, ma anche quelli contano e, per la stagione 2024/25 del Teatro di Roma, si tratta di 48 spettacoli, 11 produzioni, 10 coproduzioni, 27 ospitalità, presentati sotto il titolo di ''più di un teatro'', che vuole sottintendere proposte diverse fatte in tre luoghi e rivolte a diversi pubblici.
    Il tutto, per la prima volta, firmato da Luca De Fusco come direttore artistico e dal nuovo Consiglio di amministrazione presieduto da Francesco Siciliano e con Danilo del Gaizo, Natalia Di Iorio, Daniela Traldi e Marco Prosperini, in attesa della nomina del direttore amministrativo.
    Siciliano ha presentato le mille iniziative e collaborazioni che il teatro sta intraprendendo e De Fusco è partito dai due filoni di ricerca della stagione: il primo dedicato ad Annibale Ruccello, del quale sono stati programmati tre titoli che ce lo restituiscono in tutta la sua complessità (Le 5 rose di Jennifer - regia Geppy Gleijeses; Anna Cappelli, regia Claudio Tolcachir; Ferdinando - regia Arturo Cirillo). Si affronta poi la cultura ebraica e la tragedia dell'antisemitismo (La banalità dell'amore di Savyon Liebrecht - regia Piero Maccarinelli; A torto o a ragione di Ronald Harwood - regia Giovanni Anfuso; Il Golem di Majorga - regia di Jacopo Gassmann).
    L'obiettivo per il Teatro Argentina è quello di rafforzare la sua identità 'generalista' (e prima si è parlato di 'palinsesto' insistendo con un linguaggio televisivo) e tra gli appuntamenti si segnala il 'Re Lear' di Lavia, 'Guerra e pace' da Tolstoj di De Fusco, i 'Sei personaggi' di Binasco, 'I ragazzi irresistibili' di Simon con Orsini e regia di Popolizio, 'sarabanda' di Bergman con regia di Andò, tutti con anteprime per studenti. Per il Teatro India, che verrà aperto da un 'Riccardo III' di Shakespeare firmato da Luca Ariano e chiuso da 'Autoritratto' di Davide Enia, l'accento è stato posto sulla sperimentazione dei nuovi linguaggi, dei giovani artisti e anche sulla drammaturgia contemporanea (in attesa della riapertura del Teatro Valle a giugno 2025, come precisato dall'assessore Miguel Gotor). Per il Teatro Torlonia si parla di inziative culturali e attenzione alla letteratura, dati i problemi del suo palcoscenico per spettacoli normali, così sarà aperto dalla 'Giovanna d'arco'' della poetessa Maria Luisa Spaziani con Mersila Sokoli e regia di De Fusco e poi vi sranno mssinscena di racconti di autori d'oggi, da Flaiano a Parise, dalla Ortese alla Sapienza, a cura di Emanuele Trevi.
    La Stagione si nutre anche di una serie di alleanze con istituzioni come Romaeuropa Festival (con cui corealizza due spettacoli); prosegue la collaborazione con Short Theatre e anche con il festival multidisciplinare sulla creatività Under 25, Dominio Pubblico, e con l'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica Silvio d'Amico. In continuità con il progetto artistico vi sranno poi sconfinamenti in altre discipline proseguendo il ciclo Luce sull'archeologia e Quando la scienza fa spettacolo.
    Tra le altre iniziative, riprende poi il Laboratorio teatrale integrato Piero Gabrielli, promosso e realizzato con l'Assessorato alla Cultura, dedicato all'integrazione tra ragazzi con e senza disabilità e il coordinamento di Roberto Gandini. Prosegue il Corso di Perfezionamento per attori e attrici diplomati che va avanti dal 2015. Riprende Sciroppo Teatro, progetto di Welfare culturale rivolto ai bambini in età pediatrica e alle loro famiglie, promosso dal Comune di Roma in collaborazione con l'Ordine provinciale dei Medici. Infine partirà sul Teatro Valle Trecento anni di spettacoli, attività di mostre, iniziative e incontri dedicati a diversi filoni, a cominciare dall'omaggio ai grandi artisti che vi hanno lavorato.
    Si sta anche lavorando a una collaborazione col Teatro in carcere di Rebibbia.
    Sul palco, presenti alla conferenza stampa, oltre al presidente Siciliano e il direttore De Fusco, l'assessore alla cultura di Roma Miguel Gotor, quello della regione Lazio Simona Baldassarre e Federico Mollicone, presidente della Commissione cultura della Camera.
   

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