L'orologio nel taschino,
l'impermeabile per le umide notti londinesi e l'immancabile pipa
fumante. "Elementare, Watson!". Sherlock Holmes è tornato.
L'investigatore più celebre, citato e omaggiato di tutti i
tempi, dopo i romanzi di Arthur Conan Doyle, ma anche i film con
Robert Downey Jr. e Jude Law o la serie cult con Benedict
Cumberbatch e Martin Freeman fino a Enola Holmes con Millie
Bobby Brown, ora arriva in teatro con il volto di Neri Marcorè e
il primo musical a lui dedicato: Sherlock Holmes - Il musical,
appunto, con la regia di Andrea Cecchi, dal 7 al 10 novembre al
Brancaccio di Roma e poi in tournée (tra le tappe, Assisi,
Padova, Reggio Emilia, Bologna, Trento, Imola, Ancona, Modena,
Prato).
"Perché Sherlock Holmes? Lo leggevo da ragazzo - racconta
Marcoré all'ANSA . È uno di quegli eroi della giustizia che
conosci anche senza conoscerli a fondo. Un personaggio positivo,
ma con quelle contraddizioni che lo rendono umano e
affascinante. E poi - sorride - il suo è un abito in cui mi
trovo bene. Il mio atteggiamento un po' flemmatico, che taluni
definiscono 'british' nei confronti dell'ironia o della vita, mi
porta a essergli molto vicino".
Scritta da Andrea Cecchi, Alessio Fusi ed Enrico Solito, con
le musiche di Andrea Sardi e liriche di Alessio Fusi, quella ora
in scena è un'avventura originale, con supervisione e
approvazione dell'Associazione Sherlockiana Italiana Uno Studio
in Holmes Aps, che riporta l'investigatore nella violenta e cupa
Londra di fine Ottocento, al giubileo della regina Vittoria. Con
Holmes, l'inseparabile dottor John H. Watson (Paolo Giangrasso),
l'ispettore G. Lestrade (Giuseppe Verzicco) e la signora Hudson
(Barbara Corradini), la proprietaria di casa al 221B di Baker
Street.
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