Continua la svalutazione del bolívar: la moneta venezuelana a febbraio ha perso l'11% del suo valore sul mercato ufficiale e il 16% su quello parallelo, rinnovando le prospettive di ulteriore inflazione, che è già la più alta dell'America latina.
"Quasi sicuramente nel 2025 l'inflazione a Caracas tornerà a superare le tre cifre, una tassa sui poveri che demolisce i salari e le pensioni", ha commentato l'economista José Guerra.
Il tasso di cambio parallelo, che viene fissato in modo arbitrario secondo informazioni sulle transazioni raccolte da varie piattaforme sui social network, è quello che determina il rapporto di prezzi nell'economia.
Il governo cerca di obbligare gli agenti economici a fissare i loro prezzi in bolívar utilizzando come riferimento il tasso di cambio ufficiale, ma il divario tra entrambe le quotazioni si allarga sempre di più e i commercianti e le aziende manifatturiere si lamentano perché subiscono perdite a causa di questo sistema.
Da inizio anno il bolívar ha accumulato una svalutazione del 24% nel mercato ufficiale. In un Paese con una forte dipendenza dalle importazioni, il prezzo del dollaro ha un impatto diretto sui prezzi di beni e servizi.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA