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In evidenza
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Il conflitto in Ucraina ha stravolto
le rotte commerciali dei prodotti agroalimentari, senza mpattare
in maniera significativa sul potenziale produttivo agricolo di
Kiev. Oggi l'Ue assorbe il 58% di mais, rispetto al 30% del
2021. Ancora più eviedente la situazione per il frumento tenero,
di cui l'Ucraina esporta annualmente 17 milioni di tonnellate
annue per 3,2 miliardi di euro: se nel 2021 l'Ue era
destinataria di appena il 2% dei volumi, oggi è arrivata a
coprirne il 51%. È quanto emerge dall'ultimo monitoraggio e del
'granaio d'Europa' che Ismea ha condotto sin dalle prime fasi
dell'invasione russa.
Secondo il Report, considerando i principali prodotti di
esportazione dell'Ucraina, mais, olio greggio di girasole e
frumento tenero, i quantitativi si sono mantenuti su livelli
considerevoli, seppure con andamenti altalenanti. A cambiare
sono le geografie di destinazione, con una sensibile riduzione
delle spedizioni nei Paesi extra-Ue e un aumento significativo
del peso dell'Unione europea, in particolare dei paesi
confinanti come Polonia e Romania. Questo anche per la decisione
russa del luglio scorso di non rinnovare la Black Sea Grain
Initiative, che consentiva il trasporto in sicurezza via mare
delle derrate agricole in partenza dai porti ucraini.
Quanto all'Italia, secondo l'analisi, ha più che
quadruplicato i suoi acquisti di frumento da Kiev, passati da
121 mila tonnellate del 2021 a 589 mila del 2023. Nel complesso,
il Paese è il 13/mo fornitore nazionale di prodotti
agroalimentari, con 1,1 miliardi di euro e l'1,8% di quota.
L'Ucraina, in particolare, è leader per le forniture in Italia
di mais, coprendo circa il 30% delle importazioni e di olio
greggio di girasole (46%), mentre per il frumento tenero è solo
quarta con il 10% dei volumi complessivamente importati.
Dai dati Ismea emerge infine che le spedizioni all'estero di
olio greggio di girasole (5 milioni di tonnellate annue per 4
miliardi di euro) l'anno scorso hanno raggiunto nell'Ue oltre il
50%, dal 30% del 2021. A calare, invece, sono, le spedizioni
verso i Paesi extra-Ue, in particolare dirette in Egitto,
Indonesia, Bangladesh e Turchia: nel 2021 assorbivano il 98%
dell'export ucraino di grano scesi adesso al 49%.
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