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In evidenza
In evidenza
La campagna produttiva del frumento
duro in Italia appare decisamente preoccupante sul fronte
quantitativo, ma molto soddisfacente su quello qualitativo. La
siccità persistente che ha accompagnato, infatti, gran parte del
ciclo colturale in molti areali di produzioni del Meridione
dovrebbe determinare un consistente calo delle rese
(generalmente al di sotto di 2 t/ha) a cui, però,
corrisponderebbe un livello qualitativo del tutto soddisfacente
e in alcuni casi eccezionale (per proteine e peso ettolitrico).
È l'analisi Ismea, nel suo ultimo report sulle Tendenze e
dinamiche recenti del Frumento duro, pubblicato on line.
Secondo l'istituto, la campagna 2023/24 si è conclusa con prezzi
in flessione tendenziale del 23% a 325,57 euro/t. Mentre a
luglio 2024, che corrisponde all'avvio della campagna 2024/25, i
prezzi sono aumentati del 3% su base congiunturale,
probabilmente influenzati dai primi riscontri sui nuovi
raccolti, ma rimangono più bassi di quasi il 10% rispetto a un
anno fa.
Se si guarda al contesto globale, nelle ultime tre campagne
di commercializzazione il mercato è stato influenzato in larga
misura dalle consistenti oscillazioni produttive del Canada che
ha così influenzato la disponibilità globale di prodotto. Dopo
la fiammata dei prezzi del 2021 mantenutasi per buona parte del
2022, nel 2023 il mercato si è ridimensionato sulla scia
dell'andamento dei mercati delle commodity agricole ed
energetiche. A partire dalla campagna record 2021/22 i prezzi
sono scesi dell'11% tendenziale nel 2022/23 e di un più
consistente -23% nella scorsa annata 2023/24.
Sul fronte del commercio estero, nel 2023, è peggiorato il
deficit strutturale della bilancia commerciale del frumento
duro, in conseguenza della consistente crescita dei volumi
importati a causa delle limitate disponibilità interne di
prodotto di qualità, con i valori medi all'import in
diminuzione.
Per quel che riguarda gli acquisti domestici, invece, nel 2023,
sono aumentati i volumi di pasta di semola acquistati dalle
famiglie italiane nonostante l'incremento dei prezzi unitari di
vendita. Mentre, si presentano stabili, nei primi sei mesi del
2024, i volumi acquistati su base tendenziale e la spesa si
riduce, a dimostrazione di un ridimensionamento dei prezzi medi
allo scaffale.
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