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Responsabilità editoriale di Advisor
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Nonostante la schiavitù moderna abbia acquisito una maggiore visibilità negli ultimi anni, i dirigenti delle imprese in diversi settori hanno ancora poca consapevolezza del problema, sia per quanto riguarda la schiavitù moderna stessa sia sui modi più efficaci per affrontarla. La pesca e la finanza occupano entrambi un posto di rilievo nel contesto della schiavitù moderna, e l'engagement con i dirigenti delle imprese deve tenerne conto.
In questi settori le prime iniziative di engagement si devono concentrate sulla sensibilizzazione e sull'individuazione di misure concrete per affrontare gli abusi più importanti. Così la pensano gli esperti di AllianceBernstein (AB) che sottolineano di essersi posti l'obiettivo di implementare un programma di engagement completo, basato su cinque pilastri, che affronti non solo gli attuali processi di governance di un'impresa, ma anche i suoi piani di miglioramento futuri.
I cinque pilastri nello specifico si basano su: quadro di governance (ossia quali misure sta prendendo il cda per allineare il business all’obiettivo di ridurre il rischio di schiavitù moderna); identificazione del rischio (ossia in che modo la società comprende la natura del problema e quali tecniche e processi usa per identificare il rischio); piano d’azione per mitigare il rischio; efficacia del piano di azione e miglioramento futuro.
Le imprese di pesca sono nella maggior parte dei casi società non quotate in borsa che non rientrano nel campo di azione degli investitori; questi ultimi, tuttavia, possono trovare punti di pressione efficaci per combattere la schiavitù moderna in mare.
“Nelle nostre attività di engagement riscontriamo che i dirigenti dei rivenditori di generi alimentari sono disposti a discutere l'argomento, ma gli sforzi tesi a creare le strutture necessarie per risolvere il problema procedono generalmente a rilento. Di conseguenza, in questa fase si sono registrati pochi miglioramenti” evidenziano da AB.
“Alcuni rivenditori di generi alimentari hanno anche iniziato a dichiarare la provenienza del pesce da paesi ad alto rischio di schiavitù come Thailandia e Vietnam. Si tratta di un passo nella giusta direzione, anche se è solo una delle tante best practice che incoraggiamo per prevenire eventuali abusi” continuano gli esperti di AB.
Gli asset manager possono favorire il cambiamento analizzando i rischi per le società in portafoglio, dialogando con i team manageriali tramite programmi di engagement e promuovendo un miglioramento delle politiche e delle pratiche in materia di schiavitù moderna.
La schiavitù moderna è un problema enorme e complesso. Secondo il Dipartimento di Stato americano, genera oltre 150 miliardi di dollari di profitti illeciti per i trafficanti e per coloro che contribuiscono a facilitare il crimine. Sebbene la consapevolezza stia aumentando, gli investitori e le aziende devono ancora apportare cambiamenti sostanziali per sradicare la schiavitù moderna entro l'obiettivo fissato dalle Nazioni Unite per il 2030.
“Riteniamo che il nostro approccio a cinque pilastri fornisca una solida piattaforma per l'impegno con il management delle aziende in tutti i settori, ma un'attenzione particolare e sforzi specifici sono giustificati per settori chiave, come la pesca e la finanza. Anche se finora i progressi sono stati lenti, siamo fiduciosi che si stiano ponendo solide basi per migliorare le politiche e le pratiche” concludono da AB.
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