(v. 'Inps, importo nuove pensioni...' delle 11.54)
"La realtà dei dati certifica il
fallimento delle promesse del governo sulle pensioni. Dopo tre
leggi di bilancio, ciò che emerge è ben diverso dagli slogan
elettorali che assicuravano il superamento della legge
Monti-Fornero e la pensione per tutti con 41 anni di contributi:
oggi le pensioni anticipate sono in drastico calo e l'età
pensionabile continua a crescere. Questo non è un giudizio
politico, ma un fatto dimostrato dai numeri pubblicati
dall'osservatorio Inps". Lo dichiara la segretaria confederale
della Cgil nazionale Lara Ghiglione.
"Nel 2024 le pensioni anticipate sono diminuite del 15,7%
rispetto al 2023 - prosegue - mentre i requisiti pensionistici
rischiano di incrementare di tre mesi nel 2027 e ulteriori due
mesi nel 2029, se osserviamo quanto pubblicato dalla Ragioneria
generale dello Stato solo dopo la nostra denuncia". Ghiglione
sottolinea poi che "è bene chiarire che le domande di opzione
donna e quota 103 saranno ancora più basse in futuro, visto che
quelle del 2024 sono prestazioni pagate con i requisiti
perfezionati prima dei tagli di questo governo".
"È ora di smetterla con slogan e annunci - sostiene - e di
affrontare con serietà il tema delle pensioni. Il meccanismo
dell'attesa di vita, così come è concepito oggi, va interamente
ripensato. Non possiamo accettare un sistema che peggiora
continuamente le condizioni di accesso alla pensione e riduce
gli importi degli assegni a ogni aggiornamento. L'Italia è
l'unico paese in Europa in cui i lavoratori subiscono un doppio
svantaggio: un'età pensionabile che si sposta sempre più in
avanti e assegni più poveri per via del calo dei coefficienti di
trasformazione, come è successo da gennaio 2025".
Inoltre, aggiunge, "la precarietà lavorativa, con il
conseguente versamento discontinuo dei contributi, sta
compromettendo le pensioni future di un'intera generazione. I
referendum promossi dalla Cgil rappresentano una risposta
concreta per affrontare questo tema e restituire diritti e
certezze ai lavoratori. Serve un cambio di rotta netto". Anche
"sul tema dell'evasione fiscale e quindi contributiva, vero male
nel nostro Paese", conclude Ghiglione.
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