Ieri l'assemblea dei lavoratori
della Caffitaly di Gaggio Montano (Bologna) ha approvato
all'unanimità l'accordo quadro sottoscritto tra azienda e
sindacati la settimana scorsa. Il gruppo produttore di capsule e
macchine da caffè occupa circa 360 dipendenti: intorno ai 200 a
Bergamo e 162 nell'Appennino bolognese, divisi in due
stabilimenti. L'accordo riguarda la parte bolognese
dell'azienda, che a marzo 2024 ha richiesto l'accesso alla
procedura di composizione negoziata del credito e poi ha
presentato un piano di riassetto dell'attività che prevedeva la
perdita produttiva di circa 100 milioni di capsule e il rischio
di un esubero di 112 lavoratori.
L'accordo raggiunto prevede da fine gennaio 2025 l'intervento
della cassa integrazione straordinaria per riorganizzazione
industriale, di dodici mesi prorogabili per altri dodici, e un
piano di investimenti che porterà nel corso del 2025 tre nuove
linee di prodotto a Gaggio Montano, prevedendo nel 2026 di
arrivare a produrre 2,5 volte le capsule prodotte nel 2025 e
concentrando l'assemblaggio macchine in uno dei due stabilimenti
bolognesi: al 2026 si prevede un +40% di macchine prodotte
rispetto al 2025.
Visto l'incremento produttivo atteso, il piano prevede una
riduzione degli esuberi da 112 a 44, con la possibilità di poter
recuperare 10/15 lavoratori durante la gestione del programma di
cassa integrazione. Gli esuberi saranno su base volontaria.
Entro fine marzo 2025 è attesa l'omologa da parte del Tribunale
di Bologna dell'accordo di di ristrutturazione finanziaria tra
soci e banche.
"Anche se la situazione rimane seria e complessa crediamo che
il raggiungimento di questo primo risultato possa essere un
segnare di fiducia anche per tutte quelle realtà che hanno
seguito Caffitaly in questa fase molto complicata", commentano
la Flai Cgil e la Fai Cisl di Bologna.
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