"Soddisfazione" per l'operato del
ministero e del governo a supporto delle aziende della filiera
moda, "che hanno affrontato con maggiore difficoltà la crisi del
settore", viene espressa da Confindustria Moda, che stamani ha
partecipato al tavolo di settore al Mimit.
L'associazione di categoria "ha avuto la possibilità - viene
spiegato in una nota - di avviare un confronto con il governo,
contribuendo all'elaborazione di un documento che evidenzi le
debolezze della filiera e proponga correttivi". La Federazione
ritiene "fondamentale avviare una politica industriale di
settore di medio e lungo periodo (5/10 anni), che consenta alle
imprese di pianificare le proprie attività e permetta alla
politica di programmare gli interventi strutturali necessari".
In questo contesto, Confindustria Moda evidenzia "l'importanza
di affrontare temi strategici per il futuro della filiera, tra
cui la gestione dei costi energetici" e "l'analisi della
dinamica del costo del lavoro". Inoltre, si invita a "sfruttare
le opportunità previste da alcune normative per le aree del
Mezzogiorno d'Italia".
Anche Confindustria Accessori Moda, attraverso la sua
presidente Giovanna Ceolini, presente al tavolo, ringrazia "il
governo per gli incentivi al settore", ma al contempo sottolinea
"l'urgenza di interventi strutturali a lungo termine per il
comparto, fondamentale per l'economia del Paese". "Come sappiamo
- prosegue -, molti distretti produttivi sono fermi e, sebbene
sia stato introdotto - per una frazione dell'anno 2024 e per il
mese di gennaio 2025 - un intervento di integrazione salariale
da parte dell'Inps per le aziende con meno di 15 dipendenti, tra
cui i settori tessile, abbigliamento, calzaturiero, conciario e
pelletteria, per offrire un sostegno al reddito e affrontare la
crisi, rimane il problema per le aziende più grandi, che
rappresentano la maggior parte del settore. Per questo speriamo
in un'ulteriore misura per il 2025, come l'azzeramento dei
contatori o un modello di cassa integrazione speciale simile a
quello pandemico, per sostenere anche le Pmi in difficoltà".
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