L'estate 2024 ha portato segnali
di fiducia per il sistema imprenditoriale italiano e umbro.
Quanto ai settori, da un lato quelli dei servizi professionali e
del turismo mostrano una dinamica significativa, dall'altro,
commercio e manifattura restano al palo, mentre l'artigianato,
dove cresce la componente delle costruzioni ma arretra quella
manifatturiera, in termini di numero di imprese non scende più,
anche se tiene a denti stretti.
Tra luglio e settembre il Registro delle imprese della Camera
di commercio dell'Umbria - sulla base di Movimprese, l'analisi
trimestrale condotta da Unioncamere e InfoCamere - ha registrato
complessivamente un saldo attivo, rispetto al trimestre
precedente, di 250 attività economiche, frutto di 918 nuove
iscrizioni e 688 cessazioni. Il contributo dell'artigianato al
saldo generale è stato limitato, di 33 aziende, come differenza
tra 239 nuove imprese artigiane nel trimestre e 206 che, nello
stesso periodo, hanno cessato di operare.
Complessivamente, in Umbria su base congiunturale (ossia
confrontando il terzo trimestre 2024 con quello immediatamente
precedente) la crescita del numero delle imprese registrate è
dello 0,25%, sostanzialmente in linea con il +0,26% della media
nazionale.
Per quanto concerne la situazione a livello provinciale -
riferisce lo stesso ente camerale umbro - a spingere di più è la
provincia di Perugia, dove il numero delle aziende cresce di più
- sempre nel terzo trimestre - (0+,28%) rispetto alla provincia
di Terni (+0,16%).
Il quadro dell'Umbria appare in leggera crescita anche se si
fa il confronto non con il trimestre precedente, ma con quello
del 2023.
Se, invece che alle imprese registrate, si guarda a quelle
realmente attive, in Umbria nel terzo trimestre 2024 sono
77.892, in crescita dello 0,3% (rispetto al +0,25% fatto segnare
dalle imprese registrate). Anche in questo caso, la provincia di
Perugia (+0,33%) fa meglio di quella di Terni (+0,16%).
Quanto ai settori, nel terzo trimestre 2024 il numero delle
imprese registra una flessione in agricoltura (-0,15%), una
sostanziale stagnazione nell'industria manifatturiera (-0.02%) e
nel commercio (+0,06%), mentre le costruzioni evidenziano un
incremento dello 0,38%. Bene, complessivamente, al netto del
commercio. Il settore dei servizi, soprattutto sul fronte dei
servizi professionali e del turismo.
In Umbria continua l'incremento delle società di capitale
(+0,69%), segno di un graduale irrobustimento qualitativo del
tessuto imprenditoriale, mentre sia il numero delle società di
persone (+0,06%) che quello delle ditte individuali (+0,09%)
resta stabile.
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