Presentata questa mattina, a
Palazzo Tursi, la nuova pianificazione commerciale, frutto
dell'adozione della nuova intesa per l'insediamento di attività
di pregio nei centri storici e quartieri genovesi. La Giunta
comunale e quella regionale, su proposta dell'assessore al
Commercio Paola Bordilli e del consigliere delegato allo
Sviluppo economico Alessio Piana, hanno approvato con apposita
delibera gli ampliamenti delle zone di particolare valore
archeologico, storico, artistico e paesaggistico. Sentita la
Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città
metropolitana di Genova e la Provincia di La Spezia, sono 14 le
zone individuate per l'ampliamento dell'Intesa, già in vigore
dal 2018 nel Centro storico e dal 2019 per Sampierdarena, poi
estese anche ad altre aree del centro storico e San Teodoro.
"Siamo tra i pochi Comuni in Italia ad aver adottato sin dal
2018 questi strumenti di pianificazione commerciale e siamo i
primi, a livello nazionale, ad utilizzare la possibilità
concessa dal dl Concorrenza del 2023, recepito da Regione, per
condividere queste misure non solo con la Soprintendenza ma
anche con le Prefetture, che ringrazio. L'ampliamento
dell'Intesa - spiega Bordilli - è frutto di un'attenta fase
d'ascolto, anche durante i "Quartieri in giunta", dei territori,
delle associazioni di categoria del commercio e dei municipi,
anche in un'ottica di aumento del decoro dei quartieri".
"Con l'estensione dell'intesa sul commercio a numerosi centri
della città policentrica - commenta il segretario generale della
Camera di Commercio Maurizio Caviglia - prosegue il lavoro di
squadra avviato anni fa con Regione e Comune di Genova. Siamo
orgogliosi di essere stati tra i primi a cogliere le opportunità
finalmente introdotte dal legislatore per una programmazione
degli insediamenti nelle aree di pregio. Questo è stato reso
possibile dal continuo confronto con le associazioni di
categoria e dalla disponibilità da parte di Sovrintendenza
archeologica belle arti e paesaggio e prefettura. Un percorso
iniziato a titolo di sperimentazione sulla zona Unesco e
diventato un modello da seguire per tanti altri centri urbani,
in Liguria e in Italia. Man mano che aumentano le zone
perimetrate vengono allontanati gli insediamenti non in linea
con la generazione di flussi che possono migliorare la qualità
della vita di chi ci vive e di chi le frequenta. Insieme ai
divieti devono poi intervenire le misure di sostegno che possono
far crescere le opportunità di insediamento di attività
innovative, sostenibili e virtuose nei diversi centri storici.
La maggior soddisfazione è rappresentata dal fatto che la
richiesta di queste estensioni sia arrivata con determinazione
da imprenditori e da residenti accomunati dal desiderio di
migliorare la qualità della vita della loro zona nella certezza
che se in un luogo vivono bene".
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