Il ministero degli Interni cubano
ha annunciato di aver smantellato una rete criminale,
presumibilmente finanziata dagli Stati Uniti, che intendeva
"realizzare azioni violente" nel Paese.
Le autorità hanno arrestato il cittadino cubano Ardenys
García Álvarez, presunto leader della rete, emigrato
"illegalmente" negli Stati Uniti nel 2014 e ritornato a Cuba
"via mare", con "armi da fuoco e munizioni", come pubblicato dal
dicastero sul quotidiano ufficiale 'Granma'.
"Le azioni delle forze del ministero degli Interni hanno
impedito l'attuazione dei piani ideati, diretti e finanziati,
ancora una volta, dagli Stati Uniti, e hanno generato un
processo investigativo focalizzato sui fatti e sulle persone
coinvolte", si legge nel testo.
L'indagine risale al dicembre 2023, quando il governo
pubblicò un elenco di persone ed entità che "sponsorizzano il
terrorismo contro Cuba" e dopo la "neutralizzazione" di un piano
di reclutamento da parte di un cittadino cubano residente negli
Stati Uniti.
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