E' un deciso 'niet' quello che arriva da Mosca sul possibile schieramento di peacekeeper europei in Ucraina. Uno dei nodi su cui si focalizza in queste ore l'attenzione internazionale insieme con il possibile accordo tra gli Usa e Kiev sulle terre rare. La Russia ritiene anzi che la proposta, avanzata dalla Francia e dalla Gran Bretagna, sia un modo per "inasprire ulteriormente il conflitto", afferma il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, accusando in generale la Ue di "incitare" Kiev a continuare le ostilità.
Sentendo "i cambiamenti degli equilibri politici" sul conflitto ucraino, con il nuovo corso di Donald Trump alla Casa Bianca, "l'Europa cerca immediatamente di sabotare questa tendenza, annunciando nuovi grandi pacchetti di aiuti militari a Kiev", ha detto il capo della diplomazia russa durante una visita a Doha. Ma Mosca fa capire di voler insistere nei contatti con Washington, dopo il primo incontro tra delegazioni dei due Paesi tenuto la settimana scorsa a Riad, guidate dallo stesso Lavrov e dal segretario di Stato americano Marco Rubio, che oggi ha fatto saltare un faccia a faccia con l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas in visita in Usa per non meglio specificati "problemi di agenda".
Domani a Istanbul è in programma un nuovo incontro, ma a livello di funzionari, per parlare della normalizzazione delle attività diplomatiche, dopo le espulsioni e le restrizioni imposte reciprocamente dall'inizio del conflitto ucraino. I risultati dell'incontro in Turchia potrebbero dimostrare "quanto veloci ed efficaci possiamo essere nel fare progressi", ha detto Lavrov, creando un'attesa per la possibile revoca di almeno parte delle sanzioni in campo diplomatico.
Il segnale dunque è che tra Mosca e Washington il dialogo prosegue, mentre si attende per venerdì l'incontro alla Casa Bianca tra Volodymyr Zelensky e Trump e, forse, la firma del tanto atteso accordo che darebbe agli Usa il diritto di controllare lo sfruttamento delle terre rare in Ucraina. Il Cremlino ha risposto con un no comment alle richieste di una reazione a tali iniziative, trincerandosi dietro al fatto che ancora non vi è un annuncio ufficiale. Ma sull'opposizione ai peacekeeper europei Lavrov è stato invece molto chiaro. Il ministro degli Esteri russo se l'è presa in particolare con Emmanuel Macron, che due giorni fa ne aveva parlato con Trump alla Casa Bianca, chiedendo anche una "protezione" degli Usa ai contingenti che sarebbero schierati in Ucraina.
Dopo l'incontro con il presidente francese, The Donald aveva aveva detto che "ci sarà bisogno di qualche forma di peacekeeping" e che si sarebbe trovato "qualcosa che va bene a tutti", anzi che Vladimir Putin li avrebbe accettati. Ma Lavrov ha chiarito che "nessuno" ha ancora consultato Mosca sulla questione. "Non possiamo considerare e non considereremo una tale opzione", ha insistito il ministro. Secondo Mosca, il piano Macron prevede un cessate il fuoco immediato, lo schieramento di peacekeeper e in seguito negoziati sulle questioni territoriali e altri problemi.
"Questo non è altro che un inganno", ha affermato il capo della diplomazia russa. "Non possiamo - ha aggiunto Lavrov - dare l'assenso a una pausa che mira soltanto a un obiettivo: pompare ancora di armi l'Ucraina". L'esercito ucraino ha detto intanto di aver recuperato terreno nei pressi di Pokrovsk, città nell'Ucraina orientale obiettivo dell'avanzata russa e nei pressi dell'importante autostrada per Dnipro. Mentre i russi hanno rivendicato la liberazione di altri due insediamenti, Orlovka e Pobrebki, nella regione di Kursk, dove una piccola porzione di territorio è occupata fin dall'agosto scorso da truppe d'invasione ucraine.
Russia e Ucraina si sono attaccate a vicenda con centinaia di droni nella notte tra martedì e mercoledì. Fonti locali ucraine hanno detto che cinque persone sono state uccise e otto ferite negli attacchi russi sulla città di Kostyantynivka, nella regione di Donetsk. Mentre nella regione di Kiev sono segnalati due morti, tra i quali una giornalista dell'agenzia Ukrinform, Tetiana Kulyk. Lo riferisce la stessa agenzia, precisando che Kulyk era autrice e conduttrice del progetto 'Nazione degli invincibili' e aveva ricoperto il ruolo di caporedattrice della redazione multimediale.
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