Ripresa a pieno regime, ma non senza fatica, per Heathrow, dopo la giornata di caos inflitta a centinaia di migliaia di passeggeri e al traffico aereo interno e internazionale come conseguenza del blackout che ha paralizzato venerdì per ore il maggior aeroporto britannico ed europeo. Partenze e decolli sono di nuovo in "piena operatività", ha potuto finalmente annunciare in mattinata la società di gestione, profondendosi in scuse per l'accaduto.
E tuttavia invitando gli utenti a informarsi con le rispettive compagnie aeree, dato l'inevitabile effetto domino di ritardi e cancellazioni destinato a essere smaltito solo gradualmente. Mentre non si spengono le polemiche sul flop addebitato ai responsabili dello scalo in materia di prevenzione e di flessibilità nella risposta all'incidente: incidente innescato da un incendio in una sottostazione elettrica di zona, quella di North Hyde, rispetto al quale fa capolino intanto la pista di un errore umano. La ripartenza, iniziata con qualche volo intercontinentale nella serata di venerdì, ha progredito poi verso l'agognato "ritorno alla normalità", in parallelo con il ripristino della corrente assicurato da National Grid, gestore della rete elettrica dell'isola. Una normalizzazione resa possibile anche dal richiamo in servizio di centinaia di lavoratori extra, indispensabili per consentire l'imbarco di 10.000 passeggeri aggiuntivi, oltre ai decolli dei voli di giornata, in modo da completare i rientri di coloro che erano stati lasciati a terra il giorno prima. Viaggiatori - italiani inclusi - che hanno salutato la fine dell'odissea con parole di sollievo, ma non senza recriminazioni e stupore per la portata di disagi e disservizi; oltre che per l'impennata di alcune tariffe dei biglietti in casi di ri-prenotazione.
Un panorama che i media britannici sottolineano a tinte forti. Evocando "caos e rabbia" nel titolo del Guardian; "un colossale fallimento" in quello del Telegraph; o "una farsa", nello strillo da tabloid del Daily Mail. Fino a mettere apertamente "nel mirino" le poltrone del management, come fa il Times. Fra gli 'imputati' spicca il nome di Thomas Woldbye, amministratore delegato della società aeroportuale, chiamato in causa pure dalla Iata a nome dei vettori. Woldbye si è cosparso il capo di cenere dagli schermi della Bbc, ma ha provato a difendere la reazione finale dello staff a un'emergenza "complessa", dicendosene "orgoglioso". Mentre sulle voci secondo cui potrebbe essere costretto alle dimissioni, si è rimesso a inchieste e indagini in corso. Indagini coordinate in via "cautelare" dall'antiterrorismo - essendoci in gioco "infrastrutture nazionali strategiche" - per la parte relativa all'origine dell'incendio nella sottostazione di North Hyde, causa dell'interruzione di corrente che ha investito l'area in cui si trova l'aeroporto. Un rogo considerato al momento "non sospetto" da polizia e vigili del fuoco, a dispetto del sensazionalismo cavalcato della stampa popolare a colpi d'ipotetiche ombre russe e richiami a "sabotaggi" recenti. Gli indizi raccolti finora sembrano in effetti escludere una matrice intenzionale e puntano piuttosto su intoppi tecnici frutto di errori umani: forse di uno degli ingegneri della sottostazione. Impianto da cui Heathrow dipende pesantemente per l'alimentazione elettrica, nell'ambito di una rete che alcuni esperti giudicano non abbastanza "segmentata".
Ma anche penalizzata da un backup ausiliario di sicurezza a biomassa in grado di reggere soltanto i sistemi di emergenza di base, non di garantire nell'immediatezza di un incidente grave un'operatività anche parziale dei voli. Come si è visto venerdì. E come ha rilevato per conto del governo di Keir Starmer il ministro dell'Energia, Ed Miliband - impegnatosi ad affidare un'investigazione "urgente" all'autorità regolatrice Ofgen per stabilire le ragioni del blackout e far sì che un'emergenza del genere "non si ripeta" - ammettendo quanto il primo scalo del Regno si sia rivelato "vulnerabile" alla prova dei fatti. A prescindere da fantomatici nemici esterni.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA