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Tajani a Lavrov: 'L'Italia non è nemica di nessuno'

Tajani a Lavrov: 'L'Italia non è nemica di nessuno'

'Siamo costruttori di pace e difendiamo l'indipendenza ucraina'. Kiev: 'Impossibile escluderci dai colloqui, lavorare al formato'

ROMA, 26 gennaio 2025, 00:20

di Stefano Intreccialagli

ANSACheck
Antonio Tajani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Antonio Tajani - RIPRODUZIONE RISERVATA

 "Noi non siamo nemici di nessuno, siamo costruttori di pace". Il ministro degli Esteri Antonio Tajani mette in chiaro qual è il ruolo che l'Italia intende svolgere sul conflitto in Ucraina, all'indomani dell'esclusione da parte della Russia di una "partecipazione" di Roma e dell'Europa "al processo di pace" per il conflitto, puntando invece sul canale di dialogo diretto con la nuova amministrazione Usa di Donald Trump. Una posizione inaccettabile per Kiev: il presidente Volodymyr Zelensky, pur sostenendo il tycoon, ha bollato come "impossibile" qualunque piattaforma negoziale senza l'Ucraina ed ha invitato gli alleati lavorare per trovare il giusto formato per qualsiasi prossimo colloquio con Mosca per raggiungere una "pace giusta".

Video Tajani a Lavrov, 'noi non siamo nemici di nessuno'

 

"Non significa essere nemici della Russia se si dice che la Russia deve rispettare il diritto internazionale", ha sottolineato Tajani replicando da Milano alle dichiarazioni di Mosca. "Noi non siamo in guerra con la Russia, ma difendiamo il diritto dell'Ucraina ad essere uno Stato indipendente". Come Ue "avremo tutti quanti un ruolo nella costruzione della pace, e insieme agli Usa sosterremo le politiche che portano a raggiungere l'obiettivo di una pace giusta, quindi non una sconfitta ucraina", ha chiarito il titolare della Farnesina, che respinge così al mittente le accuse mosse contro l'Italia dal ministero degli Esteri russo di "una posizione anti-russa".
Pur mantenendo una netta posizione di sostegno all'Ucraina e di condanna dell'invasione russa, l'Italia da tempo ribadisce di "non essere in guerra con la Russia", una posizione che si riflette nella scelta di vietare l'uso da parte di Kiev delle armi italiane contro il territorio russo, a differenza delle decisioni adottate dagli alleati americani, britannici e francesi. E sul fronte diplomatico, l'Italia promuove da tempo una soluzione negoziata, sponsorizzando in particolare la via svizzera lanciata in occasione del summit svoltosi a giugno dello scorso anno a Lucerna, promuovendo una "pace giusta" nel rispetto del diritto internazionale.

 

Di pace giusta è tornato a parlare anche Zelensky, che in occasione della visita a Kiev della leader moldava Maia Sandu ha invitato i partner a "concentrarsi" sui formati per un possibile negoziato con Mosca, dopo che Vladimir Putin ha detto di essere pronto per i colloqui con Donald Trump, elogiandolo come un leader "intelligente" che avrebbe potuto impedire l'inizio del conflitto a febbraio 2022. Il leader ucraino ha espresso apprezzamento per le parole del tycoon, che ha esortato il presidente russo a porre fine alla guerra. Ma ha chiesto garanzie concrete di un piano favorevole all'Ucraina. E ha messo in chiaro che insieme a Stati Uniti e Russia, i colloqui dovrebbero essere tenuti con Ucraina e Unione Europea. "Non posso dire oggi che tipo di negoziati si svolgeranno, quale sarà la struttura del processo di negoziazione, perché non abbiamo ancora un piano comune", ha aggiunto il presidente ucraino, che nell'ultimo anno ha sponsorizzato fortemente tra gli alleati il suo cosiddetto "piano della vittoria", una roadmap che prevede l'ingresso dell'Ucraina nell'Ue e nella Nato e che resta irricevibile per Mosca. In ogni caso, qualsiasi negoziato che escluda Kiev "non avrebbe risultati reali", ha chiarito il leader ucraino: "Avrebbe solo risultati politici" che "non avranno nulla a che fare con la sicurezza e la fine della guerra". 

'Diplomatici Usa chiedono di esentare Kiev da stop aiuti'

Diplomatici Usa hanno richiesto un'esenzione urgente per i programmi relativi a Kiev dal congelamento di 90 giorni degli aiuti esteri e dagli ordini di "interruzione del lavoro" emessi dal segretario di stato Marco Rubio. Lo scrive il Financial Times, basandosi su documenti e persone a conoscenza della questione. Citando preoccupazioni per la sicurezza nazionale, i diplomatici senior del Bureau of European and Eurasian Affairs del dipartimento di Stato hanno chiesto a Rubio una deroga completa per escludere il lavoro dell'agenzia Usa per lo sviluppo internazionale (Usaid) in Ucraina dalla direttiva entrata in vigore venerdì.

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