(ANSAmed) - IL CAIRO, 24 FEB - Il Centro Archeologico
Italiano dell'IIC-Cairo prosegue la sua serie di incontri dal
titolo "Glimpses of Beauty" (bagliori di bellezza) con
l'esposizione "Al-Mi'raj al-Ruhani" dell'artista Antonella Leoni
e una conferenza del professor Federico Salvaggio. L'evento si è
tenuto la settimana scorsa presso l'Istituto Italiano di Cultura
della capitale egiziana, offrendo la possibilità di
partecipazione in presenza e online.
Leoni, residente al Cairo, fonde antiche tecniche con
un'"intensa dimensione mistica", è stato ricordato in un testo
di invito all'incontro svoltosi il 20 febbraio. Le sue opere,
ispirate a versi del Corano, hadith e poesie classiche,
reinterpretano la calligrafia araba con "effetti visivi unici",
simili a un "Dna irripetibile". Figure e lettere emergono dal
papiro come un "universo cromatico", "radicato nella storia e
nella spiritualità".
Il percorso artistico di Leoni, maturato in Egitto, ha
consolidato una "visione" che integra "tradizioni faraoniche,
cristiane e islamiche", facendo della "bellezza" un veicolo di
"contemplazione e conoscenza".
La conferenza "Language and Heritage in the Islamic
Civilization: Divine Words and Spiritual Ascent", è stata tenuta
da Salvaggio analizzando il "legame" tra la "calligrafia" e il
"patrimonio arabo-islamico". Salvaggio, docente di "linguistica
araba" presso l'Università di Udine, è specializzato nello
studio delle "dimensioni simboliche della lingua" nella "cultura
islamica", con particolare attenzione alla "concezione sufi del
linguaggio", in linea con quanto preannunciato dall'invito.
L'evento ha offerto un'"occasione unica" per esplorare il
"rapporto" tra "arte", "spiritualità" e "linguaggio", attraverso
l'"esperienza" di due "esperti del settore". Dopo uno svoltosi
il 9 gennaio, questo è il secondo appuntamento del ciclo sui
"bagliori di bellezza".
Leoni ha esposto per la prima volta una calligrafia che
riporta la prima frase dello storico documento sulla
"Fratellanza umana" firmato ad Abu Dhabi nel 2019 da Papa
Francesco con il Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad al-Tayyib.
Nell'opera, oltre alla calligrafia, sono raffigurate due colombe
che si scambiano un ramo di olivo in segno di pace e fratellanza
universale.
L'artista calligrafa, che attualmente divide il suo tempo tra
Egitto e Italia, ha vissuto in diversi paesi dove ha esposto
opere in mostre personali e collettive. Una sua biografia
ricorda che, con studi a Londra e Milano, Leoni nel 2019 ha
ottenuto il Diploma nell'Arte della Calligrafia Araba e degli
Ornamenti presso l'Accademia "Khalil Agha" al Cairo, diventando
la prima artista europea a ricevere questo titolo nella storia
dell'istituzione egiziana.
Già l'anno prima era stata tra gli ospiti d'onore della
Biennale Internazionale di Calligrafia Araba al Cairo esponendo
tre opere, mentre nel 2022 e nel 2024 ha potuto esporne dieci
alla Biennale di Calligrafia di Sharjah. L'artista riferisce che
il suo lavoro inizia solitamente da un grande foglio di papiro,
che viene poi trattato con la tecnica del "marbling". (ANSAmed).
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