L'Ambasciatrice Armellin ha
inaugurato il segmento del prestigioso Festival Letterario di
Lahore intitolato "The Golden Road through Swat: 70 years of
Italian Archeological Presence in Pakistan". Il panel, che ha
ospitato l'archeologo ed esperto delle civiltà antiche del
Pakistan, Luca Maria Olivieri, il direttore dei Musei della
Provincia del Khyber Pakhtunkwa, Abdul Samad e l'esperta del
patrimonio culturale, Arch. Candida Maria Vassallo, ha offerto
alla numerosa platea presente in aula uno scorcio dei traguardi
raggiunti dalle missioni archeologiche italiane in Pakistan,
iniziate nel 1955 con l'apertura di una missione archeologica
permanente in Swat da parte di Giuseppe Tucci, che prosegue
ancora oggi, con un importante scavo nel sito di Barikot. Tra i
successi, si annovera il restauro della colossale statua di
Buddha di Jahanabad, deturpata dai Talebani nel 2007, e il
restauro del Museo dello Swat, colpito nel 2008 da
un'esplosione.
La missione archeologica nello Swat ha anche un importante
ritorno sociale: ogni scavo diventa infatti un'opportunità di
apprendimento di nuove tecniche per il personale del posto, con
ricadute positive in termini di occupazione e sociali. La
possibilità di creare in futuro un manuale sugli scavi in lingua
Urdu non potrà che incrementare ulteriormente il successo e
l'integrazione di una delle esperienze italiane di maggior
successo in questo Paese.
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