Licia Verde ha abbracciato la
cosmologia spinta da domande come: "Da dove viene l'universo?".
Alessandra Gorla ha scoperto l'informatica a partire dalla
necessità irrefrenabile di capire davvero come funzionava il suo
primo computer. Laura Formentini, da piccola, aveva un sogno
preciso: "diventare una strega e preparare pozioni magiche".
Oggi per tutte e tre la scienza è prima di tutto un lavoro,
oltre che una grande passione. Diventate ricercatrici affermate,
hanno sviluppato carriere internazionali prestigiose e
attualmente svolgono le loro attività professionali in Spagna.
Proprio per le loro esperienze, l'ambasciata italiana di Madrid
le ha scelte come testimonial per una ricorrenza speciale: la
Giornata internazionale delle Donne e delle Ragazze nella
Scienza, tenutasi ufficialmente lo scorso 11 febbraio e
celebrata nella capitale iberica ieri sera, con un evento
intitolato "Scienza= sostantivo, singolare, femminile" e
ospitato dall'Istituto Italiano di Cultura (Iic).
Nel corso della serata, le tre ricercatrici ospiti hanno
conversato su diversi aspetti delle loro attività, mettendo in
luce analogie e differenze nei loro rispettivi ambiti:
Formentini come biochimica nel Centro Severo Ochoa di Madrid e
docente all'Università Autonoma di Madrid, Gorla come
informatica e professoressa presso l'istituto Imdea Software di
Madrid e Verde come professoressa presso l'Istituto delle
Scienze del Cosmo di Barcellona. E tutte e tre si sono dette
d'accordo sulla necessità di avere punti di riferimento
femminili nella loro quotidianità. "Il nostro vero modello sono
le donne che fanno scienza tutti i giorni con noi", ha detto ad
esempio Formentini.
Al dibattito, moderato dall'addetto scientifico dell'ambasciata
italiana, Sergio Scopetta, ha assistito anche l'ambasciatore a
Madrid, Giuseppe Buccino Grimaldi. "Una presenza femminile
consistente nelle professioni abilitanti alle nuove tecnologie
non è più rimandabile", ha detto, aggiungendo che ciò è
necessario sia per "superare barriere di genere dovute a
convenzioni culturali obsolete" sia per "recuperare
competitività economica dei nostri Paesi". Al termine della
serata, momento speciale per Paola Bovolenta, direttrice del
Centro de Biología Molecular Severo Ochoa di Madrid: la
neurobiologa è stata decorata con l'Ordine della Stella d'Italia
nel grado di Cavaliere.
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