Tra le novità più rilevanti del
correttivo del Codice dei contratti pubblici, varato nella
serata di lunedì in Consiglio dei ministri, "spicca la rinnovata
applicazione del principio dell'equo compenso ai contratti
pubblici, fondamentale per garantire la qualità della
prestazione professionale, in generale, e della progettazione,
in particolare".
Lo segnalano, in una nota congiunta, i Consigli nazionali degli
ingegneri, degli architetti e dei geologi, specificando che
"l'impegno del governo si è concentrato sul promuovere un quadro
normativo che incentivi, al contempo, la professionalità e la
competitività nelle procedure di affidamento".
E aggiungono: "Con l'obiettivo di tutelare sia la collettività
che la committenza, il correttivo stabilisce un limite massimo
del 20% alla riduzione dei corrispettivi negli affidamenti
diretti, salvaguardando così il valore del lavoro svolto. Nelle
procedure di affidamento di importo pari o superiore ai 140.000
euro, la soglia del massimo ribasso consentito rimarrà
sostanzialmente allineata a quella degli affidamenti diretti,
mantenendo un equilibrio che evita distorsioni nel mercato,
mediante l'introduzione di appositi meccanismi, che, tra
l'altro, premiano l'offerta tecnica rispetto a quella
economica", evidenziano le rappresentanze delle tre professioni
tecniche.
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