"Il quadro che emerge dall'inchiesta hacker e dalle notizie che quotidianamente leggiamo sulla vicenda è inquietante. Siamo di fronte ad un sistema di sicurezza del Paese che fa acqua da tutte le parti e che, come è evidente, viene usato dalla destra al governo per pericolosi dossieraggi e faide interne". "A questo punto è necessario che la Presidente del Consiglio venga con urgenza in Parlamento: vogliamo sapere come sia possibile che sia stato violato il sistema dello SDI, con hackeraggi di dati che, a quanto pare, toccano le più alte cariche dello Stato". Così in una nota i capigruppo del Pd Francesco Boccia e Chiara Braga.
"Il governo - sottolineano Braga e Boccia - dopo aver varato una inutile legge sulla cybersicurezza, assolutamente priva di risorse, assiste inerme a una guerra intestina tra gruppi di potere giocata sulla pelle della democrazia italiana, con figure che rivestono incarichi pubblici che forse dovrebbero al più presto dimettersi".
I due capigruppo, oltre a chiedere chiarimenti sulla violazione del sistema dello SDI, chiedono "di conoscere quali siano le iniziative che il governo, ora, intende mettere in campo per chiudere questa grave falla nel sistema di sicurezza; vogliamo sapere se esiste e quale sia l'eventuale grado di coinvolgimento di pezzi di apparato dello Stato. Non possiamo accettare che, per inquietanti giochi di potere tutti interni alla maggioranza che ci governa, vengano stravolte le regole e il sistema di sicurezza del nostro Paese".
Il senatore Matteo Renzi ha dato mandato ai propri legali di costituirsi parte civile in tutti i procedimenti legati a spionaggio e pubblicazione illegittima di documenti illegalmente acquisiti. Il senatore Renzi predisporrà nei prossimi giorni una interrogazione parlamentare per conoscere che cosa stia facendo l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale per difendere i diritti inviolabili dei cittadini italiani sanciti dalla Costituzione e negati dagli atti criminali di spionaggio. E' quanto si legge in una nota.
Stando alle ipotesi della Dda di Milano, che indaga sui presunti dossieraggi illegali, sarebbero anche molte di più di 800mila le persone che potrebbero essere state spiate con accessi abusivi alle banche dati. Nunzio Samuele Calamucci, come emerso dagli atti, diceva che avrebbe avuto "a disposizione" un "hard disk contenente ottocentomila Sdi", ossia informazioni acquisite dalla banca dati delle forze dell'ordine.
Urso, mie mail e conti penetrati quando ero al Copasir - "Nella scorsa legislatura sono stato il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, quello che sovrintende all'attività dell'intelligence e in generale alle tematiche di sicurezza nazionale. E durante quegli anni ho appurato che erano state penetrate le mie e-mail e ho fatto una denuncia alla procura della Repubblica, e ora ho appurato da quello che è emerso a Perugia che ero stato penetrato anche nei conti correnti". Lo ha detto il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, commentando il caso dossier a margine di una iniziativa a Bologna. "Fanno bene governo e Parlamento ad appurare".
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