Giorgia Meloni è la quarta premier nella storia recente della Repubblica italiana ad essere iscritta nel registro degli indagati. La vicenda giudiziaria più complessa è quella di Silvio Berlusconi coinvolto prima come imprenditore e poi come politico in oltre 30 procedimenti giudiziari ma con una sola condanna diventata definitiva nel 2013: 4 gli anni di carcere, 3 dei quali coperti da indulto, per la frode fiscale da 7,3 milioni di euro commessa con la compravendita dei diritti tv Mediaset quando era presidente del Consiglio.
Nella memoria collettiva è però rimasto impresso l'avviso di garanzia ricevuto da Berlusconi, nel primo dei suoi quattro incarichi da premier. Era il 22 novembre del 1994, il premier presiedeva a Napoli la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla criminalità transnazionale, alla presenza di oltre 800 delegati in rappresentanza di 140 Paesi, quando apprese di essere indagato per corruzione dal Corriere della Sera. L'altra vicenda nota è l'inchiesta sul caso Ruby, prese il via dopo la famosa notte in Questura tra il 27 e il 28 maggio 2010, quando Karima El Mahroug, di origini marocchine, non ancora 18enne e che si faceva chiamare 'Ruby Rubacuori', venne fermata per un furto. Il presidente del Consiglio, che si trovava a Parigi, telefonò al capo di gabinetto Pietro Ostuni, spiegandogli che la ragazza gli era stata indicata come "nipote del presidente egiziano Mubarak" e che sarebbe arrivata Nicole Minetti, all'epoca consigliere regionale, per prenderla in affido. La Dalle indagini la Procura di Milano scoprì le serate del "bunga-bunga" ad Arcore. Berlusconi fu condannato in primo grado a 7 anni e poi assolto in appello e in Cassazione.
Anche il premier Giuseppe Conte fu indagato dalla Procura di Roma, in due diversi procedimenti. L'iscrizione per peculato fu la conseguenza di una denuncia presentata da FdI per un episodio del 26 ottobre del 2000 ovvero l'intervento della scorta del premier per fare uscire da un supermercato la sua compagna Olivia Palladino. I pm, inviarono gli atti al tribunale dei ministri che archiviò il procedimento. L'altra indagine riguarda il Covid: il premier e sei ministri finirono indagati per la gestione dell'emergenza in seguito a oltre 200 denunce di cittadini e associazioni di consumatori. Accusati di reati che vanno dall'epidemia all'omicidio colposo, dall'abuso d'ufficio all'attentato contro la Costituzione. Anche in questo caso il procedimento fu archiviato Indagato, ma la sua posizione è stata poi archiviata, anche il premier Romano Prodi coinvolto nell'inchiesta del Pm di Catanzaro Luigi De Magistris. L'iscrizione di Prodi nel registro degli indagati risale al luglio del 2007 ed a darne notizia fu all'epoca il sito Panorama.it. Nei confronti del Presidente del Consiglio il reato ipotizzato era abuso d'ufficio. L'inchiesta Why Not riguardava l'attività di un presunto Comitato d'affari del quale avrebbero fatto parte esponenti politici, imprenditori e funzionari dei servizi segreti.
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