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L'ex giudice Cpi: 'La corte è stata trasparente, nessun complotto'

L'ex giudice Cpi: 'La corte è stata trasparente, nessun complotto'

Tarfusser: 'Ora rischiamo una procedura di violazione, ma nessuna sanzione'

29 gennaio 2025, 18:29

Stefano Intreccialagli

ANSACheck
Cuno Tarfusser © ANSA/EPA

Cuno Tarfusser © ANSA/EPA

"Non c'è stato nessun cortocircuito" nella procedura di richiesta di arresto della Cpi nei confronti del torturatore libico Almasri. "E' un passaggio che richiede giorni perché bisogna che il mandato di cattura sia ben scritto, sia ben motivato, vanno studiati gli atti". Nel frattempo, "il catturando gira l'Europa e la Corte non sa esattamente dove sia": la Cpi "infatti ha informato sei Paesi, non solo l'Italia. Non c'è nulla di anormale in tutto questo.

Nessuna dietrologia, nessun complottismo sull'Italia perché c'è Meloni". Ne è convinto Cuno Tarfusser, ex magistrato ed ex giudice della Cpi che difende l'operato del tribunale come "assolutamente trasparente", mentre l'Italia ora rischia "un procedimento di violazione" di quello stesso Statuto di Roma del quale ha ospitato la firma. "Dal momento in cui la Cpi viene a sapere che l'individuo diventa catturabile, perché si aggira per l'Europa, scatta l'allerta. Immagino che ci sia stata anche una discussione che ha rallentato il tutto" in seno alla Corte, "visto che la decisione è stata emessa a maggioranza", ha spiegato Tarfusser.

Successivamente, la Cpi "ha informato i sei Paesi sulla base degli accordi presi tra la Corte e lo Stato", che "prevedono che l'informazione vada data all'Ambasciata italiana all'Aja. Informate le ambasciate, ha informato i Paesi", ha sottolineato, confutando le accuse mosse contro la Corte di aver "atteso" che Almasri arrivasse in Italia per chiederne l'arresto. Guardando alle conseguenze per Roma, Tarfusser ha chiarito che la Corte "non può irrogare sanzioni agli Stati", ma "applica le norme che gli Stati, tra cui l'Italia, hanno scritto. E le norme evidenziano che - nell'ambito della cooperazione a cui tutti gli Stati sono obbligati - se questa cooperazione viene meno, la Cpi apre un procedimento nei confronti dello Stato che non ha cooperato, o che è accusato o ritenuto non aver cooperato, e si apre un procedimento di accertamento - o meno - dell'avvenuta violazione degli obblighi statutari".

All'esito, "si chiederà all'Italia di giustificare i motivi. Se questi non sono ritenuti adeguati, la Corte emetterà una decisione in cui accerta la violazione dello Statuto di Roma, e trasmetterà questa decisione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e all'Assemblea degli Stati aderenti allo Statuto di Roma, che poi provvederanno o meno" alle conseguenze, ha sottolineato l'ex magistrato, sollevando poi dubbi anche a monte della vicenda, sull'ordinanza della Corte d'Appello di Roma che ha portato alla scarcerazione di Almasri. "Credo sia errata, non so se per ignoranza o non in buona fede: dovevano convalidare l'arresto e tenere il soggetto in carcere, poi il governo doveva assumersi la responsabilità - che poi si chiama ragion di Stato - di fare quello che riteneva opportuno. E' giusto che il governo faccia scelte politiche per poi assumersi la responsabilità di fronte all'elettore", ha dichiarato. "Noi cerchiamo di applicare la legge, quando incominciamo a interpretarla, come ha fatto la Corte d'Appello, prendiamo anche dei granchi".

La scarcerazione di Almasri ha portato il governo a scegliere di espellere il libico. Una decisione che ha portato all'esposto contro Meloni, Piantedosi, Nordio e Mantovano denunciato sui social dalla premier. Ma "non c'è nessuna indagine", ha chiarito Tarfusser. "Sulla base della legge, il procuratore che riceve una denuncia a carico di un ministro deve - senza fare alcuna indagine - trasmetterla al Tribunale dei Ministri entro 15 giorni. Questo è stato fatto, dandone notizia agli interessati, e quindi non c'è nessun avviso di garanzia" e "si tratta di un atto dovuto", ha confermato l'ex magistrato. "L'unica cosa che mi lascia perplesso è il fatto che, considerando la scadenza entro 15 giorni, io avrei probabilmente aspettato il quindicesimo giorno per far decantare la cosa".

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