Nel corteo infilato dentro le vie strette di Ventotene, spiccavano le bandiere dell'Europa. Qualcuna anche della pace, ma quelle poche, una o due. Il centrosinistra si è ritrovato in un pellegrinaggio alla tomba di Altiero Spinelli. Non tutte le opposizioni, però. E la conta degli assenti ha pesato.
Si è fatta sentire nelle frecciate lanciate da chi c'era a chi non c'era. E negli affondi di chi non c'era a chi c'era. Eppure, il cammino nei luoghi del Manifesto europeista è stato un modo prima di tutto per difendere quelle idee dagli attacchi della presidente del consiglio, Giorgia Meloni.
"Quando Altiero Spinelli viene dileggiato - ha detto il capodelegazione Pd in Ue, Nicola Zingaretti - è bene e giusto che si dica: noi siamo qui perché non dimentichiamo quello che hai fatto per la libertà di tutti". L'appello, dunque: c'era una nutrita delegazione del Pd, che ha promosso l'iniziativa col segretario laziale Daniele Leodori e il deputato Roberto Morassut. C'erano esponenti di Sinistra italiana per Avs, di Più Europa e di Iv, col consigliere regionale Luciano Nobili. Però, nessun leader di partito. Non c'erano M5s e Azione. "Chi non è venuto non credo che sia contro, forse aveva altre cose da fare", ha concesso Zingaretti. Che poi ha voluto puntualizzare: "Io sono contento di esserci, però". Come il responsabile Esteri del Pd, Peppe Provenzano: "Siamo venuti in quest'isola oggi, ci venivamo ieri, ci verremo domani. Non cederò al tentativo di strumentalizzarla per vicende politiche".
Mentre sulla tomba di Spinelli veniva deposta una corona di fiori col tricolore e un mazzo di rose blu e gialle, mentre nella piazzetta dell'isola i giovani leggevano passi del Manifesto, dal continente arrivavano commenti poco concilianti delle forze che avevano scelto di non esserci. "Non basta appellarsi a Ventotene - ha detto il presidente del M5s Giuseppe Conte - bisogna combattere sul terreno" politico, "concretamente," per la democrazia. Parole che hanno fatto infuriare la deputata Pd Marianna Madia: "Quello che non basta è fare come fa Conte, ovvero dire pace senza dire come". Azione ha preso di mira la segretaria Pd Elly Schlein: "C'è un modo non retorico, ma autentico e sincero, di rendere omaggio ad Altiero Spinelli - ha detto la deputata Daniela Ruffino - approvare il piano ReArm Eu". Dall'Isola di Ventotene, però, non c'era troppa voglia di alzare i toni.
Anzi, Zingaretti ha insistito sull'alleanza: "Conte ha detto che i 5s vogliono stare nella partita con la loro identità. E' giusto. L'importante è che tutti lavoriamo per tentare di costruire una proposta unitaria. Se ognuno facesse i propri compiti, raccogliesse il proprio consenso, per poi colpire uniti, sarebbe positivo". In fondo, anche a Ventotene ogni forza, anzi ogni partecipante, ha portato la propria identità: c'erano i colori della pace sventolati dalla simpatizzante di Si e il giallo-blu della copertina del Manifesto di Ventotene in lingua ucraina comprato sull'Isola dal senatore Pd Filippo Sensi. Però l'avversario erano la destra e le parole di Meloni, che a un convegno a Roma hanno fatto sbottare anche Romano Prodi. A una giornalista che gli citava i passi del Manifesto criticati dalla premier, il professore ha risposto secco: "Era nel 1941, gente messa in prigione dai fascisti... Ma il senso della storia ce l'ha lei o no?". Toni 'sgarbati - commenta la Lega - la sinistra fa la guerra alle domande". Ci ha messo parola anche il capogruppo di FdI alla Camera, Galeazzo Bignami: "Povera sinistra e povero Prodi. Stanno davvero messi male". Scintille poi fra Avs e il sindaco di Terni Stefano Bandecchi, che ha postato la foto di una ragazza con commento: "Ventottenne. Il nostro manifesto ha qualcosa in più". La replica della deputata di Si Elisabetta Piccolotti: "Una vera porcheria maschilista". La giornata di Ventotene è stata da maratona: arrivo a mezzogiorno, tappe al cimitero e nella piazza, panino e via al traghetto delle 15. Sole, dopo la grandine all'andata, all'imbarco a Formia. Con Zingaretti che sdrammatizzava: "Soffia il vento, infuria la bufera, scarpe rotte eppur bisogna andar".
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