Prima i fatti, con la qualificazione ai 200 metri alle Paralimpiadi di Parigi e poi le parole per rimandare al mittente ancora una volta le polemiche sulla sua partecipazione ai Giochi paralimpici in Francia.
Nella zona mista dello Stade de France subito dopo il pass alla semifinale T12, in programma stasera alle 19.42, Valentina Petrillo - prima transgender a partecipare alle Paralimpiadi - torna sul dibattito innescato ultimamente anche dalla scrittrice J.K. Rowling (autrice di Harry Potter) che ha ribadito la sua contrarietà alla partecipazione di atlete che hanno scelto la transizione di genere anche alle Paralimpiadi, scagliandosi personalmente contro di lei.
Petrillo e' stata definita dalla Rowling una "truffatrice" ed equiparata di fatto a Lance Armstrong, il ciclista statunitense squalificato a vita per doping. "La prima parola - graffia la Petrillo - che deve essere messa nell'agenda di chi gestisce lo sport, olimpico e paralimpico, è quella dell'inclusione. Bisogna trovare una soluzione per includere rispettando quelli che sono gli attuali generi e contemplando il bisogno che ha una persona di sentirsi se stessa. Per me lo sport è un valore, il valore dello sport è quello dell'inclusione: lo sport non può escludere, qui siamo per una competizione e per qualcosa che ci deve dare gioia e benessere". Questa, per Petrillo, "è la parola d'ordine, parliamo di etica sportiva ed è da qui che bisogna partire. Io credo che se c'è la volontà una soluzione si trova".
Rivedremo ancora l'azzurra in una Paralimpiade? "Se non vinco l'oro, sicuramente sì", ha concluso con un sorriso. Non è la prima volta che Rowling esprime posizioni critiche verso l'inclusione delle persone transgender, e per questo spesso accusata di posizioni transfobiche. A luglio aveva contestato la presenza sul ring di Khelif - seguendo la scia di chi la definiva transessuale, tranne poi scoprire che l'algerina era donna, atleta intersex - poi medaglia d'oro della competizione. Questa volta l'autrice di Harry Potter se l'è presa con la 51enne azzurra, definendola una anche cheat, ovvero un'imbrogliona. La Petrillo oggi ha 51 anni e a soli 14 anni le è stata diagnosticata la malattia di Stargardt che colpisce la retina. Una disabilità che non le ha impedito prima di giocare a calcio a 5 per ciechi, quindi, verso i 40 anni, di dedicarsi alla corsa, vincendo 11 titoli nazionali nella categoria maschile di atletica leggera paralimpica. Stasera la semifinale, dopo una batteria non eccezionale. "Mi è rimasta ancora un po' di benzina. La mattina non è nel mio bioritmo e ho un doloretto alla gamba, ma adesso farò un po' di trattamento e stasera ci sarà la mia finale: vedrete la vera Petrillo"
Riproduzione riservata © Copyright ANSA