Il piano nazista di persecuzione e di sterminio del popolo ebraico è stato "un abominio condotto dal regime hitleriano", con "la complicità" in Italia "anche di quello fascista". Giorgia Meloni, nel suo terzo giorno della Memoria da premier, non esita a puntare il dito contro gli orrori che si consumarono durante il ventennio, con "l'infamia delle leggi razziali e il coinvolgimento nei rastrellamenti e nelle deportazioni". Una condanna dura ed esplicita che ribadisce e rafforza quella del 2024 (quando puntò il dito contro la "malvagità del disegno criminale nazifascista") a cui segue un annuncio: è in arrivo la nuova strategia nazionale per la lotta all'antisemitismo, "un documento articolato e di scenario che fissa obiettivi e azioni concrete per contrastare un fenomeno abietto che - afferma - non ha diritto di cittadinanza nelle nostre società".
A parlarne è anche il vicepremier azzurro Antonio Tajani: si tratta di "una versione ancora più robusta della strategia nazionale della lotta all'antisemitismo", afferma, "ricordare è un dovere, agire una responsabilità alla quale siamo chiamati tutti". A partire dalle scuole primarie, in cui ogni bambino deve imparare "che non esiste la possibilità di odiare un'altra persona soltanto perché ebrea". Dalla Lega, invece, Matteo Salvini mette in guardia sul "mostro antisemita" che si è riaffacciato nella società e nella politica: "Il giorno della memoria rischia purtroppo di perdere il suo fondamentale significato davanti a un clima politico generale che ne insulta il fondamento - avverte -. Nella critica a Israele si è trovata la giustificazione per i peggiori sentimenti antiebraici".
Quindi, ricorda il disegno di legge presentato dal suo partito per adottare concretamente le misure contro l'antisemitismo e definirlo in tutte le sue forme.
Mentre il capo dello Stato, Sergio Mattarella, arriva ad Auschwitz per partecipare, con decine di leader politici e teste coronate, alla cerimonia per gli 80 anni dalla liberazione del campo di concentramento tedesco, nei palazzi romani si svolgono numerose conferenze e iniziative a tema. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, rende omaggio alle vittime "dell'orrore della Shoah, simbolo di un odio feroce che mai più deve ripetersi". Quello della Camera, Lorenzo Fontana, parla in particolare di Auschwitz, il campo di concentramento che svelò al mondo intero "gli orrori della follia nazifascista". "La memoria non è un esercizio sterile. Abbiamo il dovere di trasformare questa memoria in antidoto contro ogni forma di odio, razzismo e antisemitismo", esorta.
L'eco delle guerre che insanguinano l'Ucraina e il Medio Oriente è lo sfondo, più o meno evidente, di molti commenti politici. Secondo la segretaria del Pd Elly Schlein la memoria dell'Olocausto, "il male assoluto", deve essere tenuta viva a maggior ragione "oggi, mentre l'odio continua a farsi largo nelle nostre società e si consumano nuove tragedie". Il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, invita a "non dimenticare il dramma dell'Olocausto" ma parallelamente a "rinnovare l'impegno quotidiano contro ogni discriminazione e manifestazione di intolleranza". Bisogna "coltivare la memoria" contro l'abisso del male, dice il leader di Iv Matteo Renzi.
"Oggi, più che mai, ricordare è un atto di resistenza e responsabilità collettiva", afferma il verde Angelo Bonelli. Per Nicola Fratoianni (Avs) "l'orrore di cui il mondo è venuto a conoscenza 80 anni fa può ancora ripetersi. Dobbiamo impedirlo ad ogni costo". Bisogna ricordare la Shoah, "perché, oggi, vediamo simboli e parole d'odio che tornano a infestare le strade, donne e uomini deportati in catene, leader politici minimizzare Mussolini e il fascismo - l'affondo del segretario di Più Europa Riccardo Magi -, miliardari replicare e rendere virali i gesti più neri della storia".
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