Polemiche in Spagna per la decisione della Liga di non sospendere il campionato in segno di solidarietà con le vittime della Dana a Valencia. I calciatori provano a seguire l'esempio dei piloti di MotoGp che hanno spinto per far cancellare il gp di Valencia. Ad eccezione di cinque gare che coinvolgono i club della regione valenciana, il campionato spagnolo va avanti.
La protesta ha il volto carismatico del "Cholo" Simeone: "Giocare questa partita con Las Palmas non ha alcun senso", dice l'allenatore dell'Atletico Madrid alla vigilia del match. "E' durissimo tutto quello che sta succedendo ed è emozionante vedere come la gente stia aiutando con una pala o con quello che ha. C'è la solidarietà di tutti. Noi vogliamo aiutare da dove possiamo. Ci sono persone che stanno passando un brutto momento, è molto triste. E a noi dicono di continuare, ed eccoci qui", sottolinea l'argentino.
Ancora più diretto Pablo Maffeo, giocatore del Maiorca che è sceso in campo nell'anticipo contro l'Alaves. "Valencia è una tragedia e credo che in situazioni come questa non si dovrebbe giocare la giornata di campionato. Ci sono molte persone che hanno parenti e amici lì; e sappiamo che stanno passando un brutto momento" le sue parole. L'allenatore del Barcellona, Hansi Flick, ha anche lui chiarito che, se fosse dipeso da una propria scelta, "avrebbe sospeso tutto perché è davvero una tragedia per la Comunità Valenciana e per tutta la Spagna".
Così sotto accusa finisce la Liga. Attraverso i media, la massima organizzazione calcistica spagnola assicura che la decisione di non posticipare l'intera giornata non ha a che fare con la saturazione del calendario. La sensazione, però, è che il timore di cambiarlo abbia spinto a non rinviare le gare.
"Crediamo che nella terribile situazione che stiamo vivendo in Spagna, il miglior messaggio non è fermarsi, tranne che nelle zone colpite. Il miglior messaggio è essere in prima linea nei nostri posti di lavoro come tutti i lavoratori degli altri settori, dando visibilità, generando risorse e spiegando al mondo che dobbiamo essere tutti al lavoro per andare avanti", ha scritto su Twitter il presidente della Liga Javier Tebas. La Liga si è impegnata ad avviare quanto prima un censimento dei campetti di calcio distrutti dalla furia delle acque per ricostruirli e aiutare così le comunità locali.
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