Inchiodato per novanta minuti davanti alla televisione, nel suo ufficio, al fianco di John Thornton, chairman di RedBird, novanta minuti di emozioni, poi l'esultanza al 3-2 e la soddisfazione di aver conquistato il primo trofeo da proprietario del Milan: Gerry Cardinale ha vissuto così la Supercoppa di Riad.
Una esultanza condivisa da tutti i partner e il team di RedBird, a loro volta riuniti nelle sale consiliari delle varie sedi negli Stati Uniti. Tutti davanti alla televisione a vivere in diretta la preoccupazione per lo 0-2 e poi ad esultare per la fantastica rimonta. Cardinale, pur non essendo con la squadra in Arabia Saudita, non ha comunque trasmettere la sua gioia per il successo attraverso la voce di Zlatan Ibrahimovic. "Congratulazioni per questo straordinario risultato. Vincere questa coppa e farlo in un derby - il messaggio di Cardinale - è stato speciale e qualcosa di cui dovete essere profondamente orgogliosi. La stagione sin qui è stata impegnativa ma godetevi questo momento e con questa spinta tornate in Italia per rivendicare il posto che spetta al Milan ai vertici della Serie A. Vi abbraccio tutti e sono con voi in ogni momento".
La soddisfazione è tanta, anche perché è facile immaginare che sia vissuta come una sorta di rivincita dallo scudetto vinto dai nerazzurri proprio nel derby della passata stagione. Ma l'andamento della stagione del Milan non permette di soffermarsi troppo sulle celebrazioni. C'è una classifica in campionato da migliorare, lo ricorda Cardinale e lo ha sottolineato anche Zlatan Ibrahimovic nel discorso alla squadra dopo la vittoria. "Quando una squadra ha questa voglia di vincere è difficile batterla. Quando abbiamo iniziato il campionato, vi ho detto che tutto dipende da noi, perché è tutto dentro la testa. Qui lo avete dimostrato. Adesso torniamo in Italia, portiamo questa mentalità, recuperiamo punti per essere dove dobbiamo essere", ha sottolineato. Ma c'è una rinnovata fiducia, la concreta sensazione di aver trovato in Sergio Conceiçao la guida giusta per la squadra rossonera.
La scelta sorprendente, per certi versi di difficile condivisione, di cambiare in panchina a poche ore dalla partenza per Riad, si è rivelata vincente. Il trofeo è un passo importantissimo, perché dà morale e perché risolleva una stagione complicata. Ma le ambizioni della proprietà non sono ancora soddisfatte. Arrivare in Champions è il traguardo minimo, fare bene in Europa fondamentale. "Abbiamo raggiunto uno dei nostri obiettivi. Quello che abbiamo cercato è una reazione: questa - ha detto Ibra indicando il trofeo come si evince dal video pubblicato dal Milan sui social - è la nostra reazione. Prima di parlare, voglio fare i complimenti al mister e al suo staff: in pochi giorni la avete fatto un grande lavoro. Meno male che avevi febbre, Sergio, se no spaccavi più di un televisore. Complimenti anche ai giocatori. Questo trofeo l'avete vinto con sudore, sacrificio e voglia di vincere. Raga, questo è il Milan, giochiamo per questi trofei: chi vuole entrare nella storia del Milan deve vincere queste coppe". Ora bisognerà capire quale sarà l'accoglienza che i tifosi del Milan alla prossima partita casalinga. Contro la Roma è continuata la contestazioni e sono arrivati i fischi al novantesimo. Intanto il Milan è profondamente cambiato e, forse, ha iniziato una nuova vita.
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