La Roma prosegue la rincorsa alle zone nobili della classifica grazie a una vittoria a Udine (2-1) arrivata su rigore: sono entrambe dal dischetto le reti, che ribaltano un match sbloccato dall'Udinese nel primo tempo con il solito bomber Lucca.
Per i giallorossi è un ottimo viatico al turno decisivo di Europa League con l'Eintracht Francoforte e alla gara interna con il Napoli capolista.
I friulani si leccano le ferite e si interrogano dove sia finita la formazione che solo 15 giorni fa aveva letteralmente dominato l'Atalanta.
Nonostante la scoppola di Como, Runjaic non cambia abito in difesa e torna all'antico in attacco, con Thauvin a sostegno di Lucca e Sanchez in panchina. Ranieri propone subito il neo arrivato Rensch in fascia, arretrando Celik in difesa, con Baldanzi e Pellegrini a supporto di Dovbyk. Anche Dybala è in panchina.
Tegola al 6' per i padroni di casa: in uno scontro fortuito con Pisilli, al gigante Tourè si gira il ginocchio destro e deve uscire in barella, sostituito da Kabasele. La due squadre si affrontano soprattutto a centrocampo e le occasioni latitano. La prima è proprio dell' esordiente Rensch che al 26' costringe Sava a una difficile parata in tuffo, dopo una conclusione dal limite di sinistro. Sul corner conseguente, Sava pasticcia in uscita alta e perde palla, ma nessuno ne approfitta.
E' ancora la Roma a rendersi pericolosa alla mezz'ora: discesa di Angelino sulla sinistra e incornata di Pisilli che si spegne di poco a lato. Alla prima vera conclusione verso la porta avversaria, l'Udinese passa in vantaggio: al 38' punizione di Lovric, Pellegrini scivola e Lucca ne approfitta: dopo lo stop, lascia partire una staffilata che spacca la porta. Il Blunenergy stadium esplode di gioia ma, alla faccia del fuorigioco semiautomatico, deve attendere quasi 4 minuti perché il Var confermi la regolarità della rete. Sospensione così lunga che i tifosi salutano il cenno di convalida di Sozza con un fragoroso boato. A pochi istanti dall'intervallo la Roma trova il pareggio, ma Dovbyk prima del tocco letale da pochi passi è in netto off-side. Ranieri lascia negli spogliatoi Celik (ammonito) e inserisce Shomudorov - da giorni dato in partenza per Venezia - al fianco di Dovbyk, arretrando Rensch ai difensori e spostando Baldanzi a destra. La mossa paga subito: al 4', Pellegrini salta Kabasele con una veronica in area, la sfera carambola sul braccio del difensore e Sozza indica il dischetto.
Il capitano giallorosso insacca con un bolide. Al 12' nel giro di 20 secondi succede di tutto. Payero va via da solo sulla sinistra, approfittando di un'ingenuità di Rensch e Mancini: quando entra in area, conclude debolmente, invece di servire Thauvin solissimo a due passi da Svilar; sulla ripartenza, la Roma va alla conclusione dal limite con Pisilli, ma sulla sua rasoiata Sava è abilissimo e sventa. Gli ospiti passano in vantaggio al 20' con il secondo rigore, provocato da un'uscita avventata e senza senso di Sava, che invece di restare tra i pali si lancia su El Shaarawy, defilatissimo. Sozza ravvisa il tocco Dovbyk non si fa pregare per spiazzare l'estremo difensore romeno. Runajc prima rivoluziona il centrocampo, con Atta ed Ekkelenkamp per Lovric e l'ammonito Karlstrom, poi gioca la doppia mossa Sanchez-Pafundi (all' esordio dopo l'anno incolore in Svizzera), al posto di Payero e Modesto, propendo una squadra con ben 4 giocatori offensivi. Ma senza mai arrivare dalle parti di Svilar. Nel finale c'è spazio anche per Cristante e Dybala. In pieno recupero Shomudorov e Mancini hanno due volte la palla del 3-1, ma nel mischione la sfera non varca la linea e la difesa salva in corner.
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