Non era una missione impossibile. Ma il Milan, quest'anno, ha la capacità di trasformare ogni gara in una montagna impervia, difficile da scalare. E così è stato contro la Dinamo Zagabria: il Milan perde 2-1, gioca mezza partita in dieci a causa dell'espulsione di Musah e dopo un primo tempo deludente, a tratti indisponente. Ora i rossoneri dovranno giocare i playoff per centrare gli ottavi di Champions League e venerdì sapranno se l'avversaria sarà la Juventus o il Feyenoord (di Gimenez). La vittoria della Dinamo Zagabria ha la firma di Cannavaro, bravissimo nel prepararla e nel fermare Leao sempre ingabbiato. Ma i tre punti non bastano ai croati per coltivare il sogno playoff. Un esito amaro di questa pazza classifica europea. Il Milan dovrà ancora una volta provare a capire cosa non funziona, perché una squadra che si gioca un'occasione enorme, scende in campo con un atteggiamento molle, nervoso, lontano da quello che ci si aspetta da una grande. Si interrompe così la striscia positiva europea e adesso centrare gli ottavi non sarà affatto semplice.
E' un primo tempo choc per il Milan, in cui nulla funziona. L'approccio è molle, i rossoneri sono nervosi e disattenti. Dopo 18' giocati comunque male, i rossoneri che sono obbligati a vincere per centrare gli ottavi direttamente, subiscono gol dopo un errore clamoroso di Gabbia. Il centrale nel controllare palla davanti all'area di rigore, incespica. Ne approfitta Baturina che recupera palla e poi calcia dritto in porta. Uno sbaglio clamoroso che sbriciola le poche convinzioni che il Milan sembrava potesse avere. I rossoneri nel primo tempo non tentano mai il tiro in porta. Nevistic non viene mai chiamato in causa.
Sono dati preoccupanti per una squadra che si gioca la qualificazione diretta. E a complicare ulteriormente le cose, al 38' un Musah imgenuo e colpevole - dopo aver preso una ammonizione inutile per un battibecco con Misic - abbraccia platealmente un avversario vicino all'area per fermarlo.
L'arbitro non può fare altro che estrarre il secondo giallo e Milan che si ritrova in inferiorità numerica. Così ad inizio recupero, la Dinamo sfiora il palo e il raddoppio con la conclusione di Kulenovic. Due minuti dopo altro brivido ma da posizione di fuorigioco.
Nel secondo tempo quindi, Conceiçao ridisegna il Milan un po' per correre ai ripari dopo l'espulsione, un po' per cercare la scossa. Così richiama l'unico attaccante Morata, mai coinvolto nel gioco rossonero, e inserisce Chukwueze. Poi toglie Gabbia e inserisce Terracciano. Il gioco è più fluido e i risultati si vedono subito. All'8' Pulisic riceve da Fofana, controlla e calcia sul primo palo mal coperto dal portiere della Dinamo Zagabria. Ma il Milan, costretto in dieci, deve saper soffrire e avere massima concentrazione. Invece dietro si fatica e tanto. E infatti al 15' la Dinamo trova il pari con un sinistro sul secondo palo. In questo caso a fallire è Tomori. Un duro colpo, ma i rossoneri non gettano la spugna. Dopo due minuti verticalizzazione di Pulisic per Leao che si lancia verso la porta e il portiere per fermarlo lo travolge. L'arbitro indica il dischetto ma l'azione è viziata da una sbracciata del portoghese ad inizio corsa. Così dopo aver rivisto alla Var, l'arbitro torna sulla sua decisione. Il tempo scorre, la classifica non sorride al Milan. Fuori Leao e Reijnders per Okafor e Abraham. Il tutto per tutto, come ormai ci ha abituati questo Milan. Ma è clamoroso l'errore da ottima posizione di Okafor allo scadere. Tiro molle, partita persa e sono playoff.
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