In Cina arriva una nuova alternativa a ChatGpt, il software di Intelligenza artificiale che nel paese non si può usare per le note restrizioni ma arriva grazie al mercato nero. Questa piattaforma si chiama chiama Tongyi Qianwen ed è di Alibaba, il colosso dell'eCommerce, può operare in lingua cinese e inglese. Qualche settimana fa anche il motore di ricerca Baidu, il Google cinese, ha presentato una sua versione di ChatGpt che si chiama Ernie bot. Nel frattempo, il governo di Pechino ha pubblicato una bozza di regole sulla gestione dei servizi di intelligenza artificiale generativa.
Tongyi Qianwen letteralmente, significa "verità da mille domande", è un software LLM (cioè Large Language Model) pensato come un assistente personale che può redigere lettere, pianificare itinerari di viaggio e consigliare gli acquirenti sugli acquisti. Il chatbot inizalmente sarà integrato in DingTalk, l'app di messaggistica utilizzata dai dipendenti di Alibaba. Secondo il Ceo della società Daniel Zhang, "porterà grandi cambiamenti nel modo in cui lavoriamo e nella quotidianità". E' il secondo chatbot sviluppato in Cina dopo Ernie bot, al momento aperto solo al test degli utenti. E si attendono annunci anche da Huawei Technologies.
Intanto, secondo quanto riferito da Reuters online, Pechino attraverso la Cyberspace Administration of China ha presentato una bozza di misure per la gestione dei servizi di intelligenza artificiale generativa, affermando che vuole che le aziende presentino valutazioni di sicurezza alle autorità prima di lanciare le loro offerte al pubblico.