Il colosso cinese della tecnologia Oppo chiuderà Zeku, l'unità aziendale di progettazione e realizzazione di chip a causa di una domanda debole e del perdurare della crisi economica globale. Come spiega Reuters, la decisione di tagliare la divisione, incentrata sui semiconduttori, arriva a sorpresa, in anni che vedono il marchio crescere molto a livello globale. Stando ai dati di Statista, a fine 2022 Oppo aveva spedito quasi 26 milioni di smartphone, circa il 6,4% del mercato globale.
Reuters online afferma che un altro dei motivi alla base della mossa potrebbero essere le crescenti tensioni geopolitiche con gli Stati Uniti, con la minaccia di limitare il business delle aziende cinesi con i partner Usa. La divisione Zeku produceva, dal 2021, i chip personalizzati MariSilicon mentre, nel prossimo futuro, Oppo dovrà tornare a fare affidamento su fornitori di terze parti per i semiconduttori dei suoi smartphone. In una dichiarazione ufficiale, la società con sede a Dongguan ha spiegato: "A causa delle incertezze nell'economia globale e nel settore degli smartphone, dobbiamo cambiare rotta per proseguire lo sviluppo a lungo termine. Pertanto, la società ha deciso di cessare l'attività di Zeku". Il primo chip uscito dai laboratori di Oppo è stato il MariSilicon X, un'unità di elaborazione neurale progettata per migliorare le prestazioni di foto e video attraverso l'apprendimento automatico.
L'idea era quella di seguire l'esempio di Apple nel concentrare internamente il grosso della realizzazione dell'hardware per i prodotti di consumo. Non è chiaro in che modo la chiusura influenzerà gli oltre 2.000 dipendenti di Zeku anche se Oppo ha sottolineato che "la società organizzerà adeguatamente le questioni correlate e continuerà a fornire ottimi prodotti e servizi agli utenti di tutto il mondo".