"Per decenni abbiamo dato per
scontato che la pace, la stabilità, il benessere e la sicurezza
fossero qualcosa di garantito. Non è più così". Non usa giri di
parole il nuovo comandante del Covi, il generale Giovanni Maria
Iannucci, nel suo discorso di insediamento alla guida di quello
che è considerato il cuore delle operazioni e delle missioni
internazionali delle forze armate italiane.
Per poco più di un anno capo di Gabinetto di Crosetto,
Iannucci succede al dimissionario Francesco Paolo Figliuolo, il
generale della campagna vaccinale anti-Covid e da un mese
vicedirettore dell'Agenzia informazioni e sicurezza esterna. E'
proprio il ministro della Difesa a celebrare ufficialmente la
nomina di quello che definisce "una delle persone migliori che
potevo scegliere". "Ma - dice rivolgendosi al generale nel suo
discorso - non le farò sconti, come non li ho fatti mai a
nessuna delle persone che ho scelto personalmente e di cui sento
di avere ancora più responsabilità". "Dobbiamo essere pronti a
cambiare e innovarci - le parole di Crosetto davanti alla platea
di ufficiali e capi di Stato Maggiore -. Quello che abbiamo
conosciuto va reinterpretato e trasformato. L'aria dei tempi che
viviamo dobbiamo cominciare a respirarla tutti".
"Oggi più che mai - rincara la dose il capo di Stato Maggiore
della Difesa, il generale Luciano Portolano - il Covi ha una
rilevanza strategica per l'Italia, soprattutto in considerazione
del momento storico caratterizzato da incertezze e tensioni
internazionali. La cooperazione e il coordinamento nazionale e
internazionale sono indispensabili per affrontare le sfide alla
sicurezza presenti e future. Dobbiamo esser pronti a far fronte
ad eventuali conflitti".
Conscio del momento storico particolarmente delicato, il
generale Iannucci ha sottolineato l'importanza delle prossime
sfide, partendo da quel "conflitto ibrido in atto". "Si parla di
Intelligenza artificiale e calcolo quantistico - dice -, cose
che consentiranno alla tecnologia di fare passi avanti
straordinari. Cose che, però, comportano anche straordinari
pericoli come la manipolazione e la disinformazione che fanno
già parte della vita che viviamo". "Sono sfide - conclude - che
dovremo essere in grado di affrontare e vincere nell' interesse
del nostro Paese".
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