La donna che occupa il ruolo di
vescovo anglicano a Warrington, in Inghilterra, Bev Mason, è una
delle due accusatrici, per una presunta vicenda di molestie e
aggressione sessuale risalente al periodo 2019-2023, del vescovo
di Liverpool, John Perumbalath, primo presule convertito
d'origine indiana giunto alla guida di una diocesi importante,
dimessosi ieri. E' stata lei stessa a rivelarlo in una lettera
aperta accusando la Chiesa d'Inghilterra di "non aver affrontato
in modo adeguato e soddisfacente" le preoccupazioni riguardanti
la condotta di Perumbath.
"La mia preghiera è che ora che le cose sono state portate
alla luce, non ci sia più un atteggiamento difensivo ma un esame
onesto di ciò che stiamo facendo e come lo stiamo facendo", si
legge ancora nella lettera. Il presule era stato accusato da due
donne, di cui una era Mason, come emerso all'interno di
un'inchiesta giornalistica di Channel 4. Quest'ultima, che ha
riferito di aver subito molestie sessuali, era stata vescovo ad
interim di Liverpool prima che Perumbath fosse intronizzato nel
2023. Accuse che il presule ha negato, richiamandosi a indagini
già condotte dalla polizia e conclusesi a suo tempo con
un'archiviazione, ma di fronte alle quali ha comunque gettato la
spugna: dicendosi vittima di "un processo mediatico" che rendeva
la sua posizione "insostenibile".
Il caso è l'ultimo fra gli scandali sessuali nella chiesa
d'Inghilterra e arriva dopo le dimissioni quelle imposte a
novembre al numero uno della gerarchia anglicana, l'ex
arcivescovo di Canterbury Justin Welby, riconosciuto colpevole
in un rapporto investigativo indipendente d'aver coperto in
parte gli "abusi storici" a sfondo pedofilo perpetrati da un
avvocato suo amico e figura di rilievo, John Smyth,
organizzatore per anni di campi estivi per ragazzi cristiani
organizzati in particolare in Africa.
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