Produzione di patate in forte calo
sulla Montagna pistoiese, dove si produce la varietà tipica
montanina, detta patata del Melo, a causa del caldo e della
siccità. Lo riferisce Coldiretti Pistoia, spiegando che "alte
temperature e mancanza di piogge hanno praticamente dimezzato la
produzione, togliendo reddito alle aziende agricole che operano
nelle zone più difficili, come quelle montane". Una riduzione di
produzione che va a sommarsi ai danni subiti in questi anni a
causa della fauna selvatica.
"Abbiamo passato anni a limitare i danni recintando i campi
con chilometri di reti elettrosaldate, ma contro le temperature
costantemente alte non sappiamo cosa fare", spiega Sonia
Vellutini, dell'azienda I Piani, che ha perso i tre quarti della
produzione. I problemi per le aziende non sono solo la minor
quantità di patate prodotte, a pesare sui bilanci sono anche "le
tante ore di lavoro impiegate a preparare il terreno per la
semina, per le altre lavorazioni ed il gasolio utilizzato
-specifica Daniela Pagliai, dell'Agriturismo I Taufi-. Noi
avevamo seminato 75 quintali di patate ma rispetto al raccolto
previsto raccoglieremo molto meno di quanto seminato, con un
crollo dell'80% rispetto alla resa normale". "Nonostante gli
adeguamenti alle continue novità, dal clima all'eccesso di fauna
selvatica, per gli agricoltori della montagna ogni anno c'è una
nuova piaga - spiega Giuseppe Corsini, dell'Agriturismo Le
Roncacce e presidente provinciale di Terranostra, l'associazione
che promuove gli agriturismi della rete Coldiretti-Campagna
Amica -. Abbiamo dovuto seminare tardi, per le tante continue
giornate di pioggia di aprile-maggio. Poi non si è più vista
acqua e il risultato è devastante. Stimiamo il calo produttivo
nell'80%".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA