Entra Albert Gudmundsson ed e'
sorriso viola. La Fiorentina conquista la prima vittoria della
stagione superando la Lazio per 2-1: decisivo l'ingresso a
inizio ripresa dell'attaccante islandese che al debutto in
maglia viola realizza una doppietta sempre su rigore, l'ultimo
al 90' fra le proteste degli avversari e l'ovazione di gioia dei
tifosi di casa. Soddisfatto soprattutto Raffaele Palladino che
dal suo arrivo a Firenze non aveva ancora festeggiato i tre
punti: al fischio finale i suoi collaboratori lo hanno
abbracciato a lungo e poi lo stesso tecnico si è stretto in
cerchio con i propri giocatori in mezzo al campo. Per la squadra
di Baroni si tratta invece di una sconfitta, la seconda da
inizio campionato dopo quella subita a Udine, piena di rimpianti
e non solo perché è andata all'intervallo in vantaggio grazie
alla rete di Gila nel finale di tempo. Prima e anche nella
ripresa la Lazio ha comandato per lunghi tratti il gioco e
costruito diverse occasioni trovando però un De Gea sempre
attento.
Pur avendolo convocato per la prima volta da inizio stagione,
Palladino ha escluso inizialmente Gudmundsson puntando ancora su
Colpani a sostegno di Kean. In difesa, dopo il forfait ieri di
Pongracic, il tecnico ha dato fiducia al giovane Comuzzo
preferito a Ranieri, con lui Quarta e Biraghi, mentre a
centrocampo sono partiti gli stessi della trasferta di Bergamo,
compreso l'ex Cataldi applaudito dai tifosi laziali. Baroni ha
sostituito l'infortunato Castellanos con Noslin supportato da
Dia e Zaccagni. Titolare per la prima volta l'altro ex della
sfida, Castrovilli, dietro spazio a Lazzari e Gila. Proprio il
centrale spagnolo ha sbloccato il risultato nel finale di tempo
raccogliendo di testa una punizione di Tavares (fallo di Kean su
quest'ultimo), anticipando Comuzzo. Vantaggio meritato per la
Lazio che con maggiore lucidità e organizzazione rispetto ai
viola si è resa pericolosa più volte impegnando De Gea con
Zaccagni, Guendouzi e Dia.
La Fiorentina era partita con il piede giusto, andando
vicina al vantaggio al 9' quando ha colpito un palo con Colpani
(deviazione provvidenziale di piede di Provedel) ma con il
passare dei minuti non è più riuscita a rendersi incisiva (un
tentativo di Kean, troppo isolato, un passaggio di tacco di
Colpani non raccolto da Bove) finendo per concedere sempre più
spazio agli avversari. Così nell'intervallo Palladino è corso ai
ripari togliendo Quarta e l'acciaccato Biraghi per inserire
l'acclamato Gudmundsson e Ranieri e arretrando Dodo e Gosens
sulla linea difensiva schierata stavolta a 4. Fiorentina
rimodellata e subito a segno proprio con l'attaccante islandese:
rigore conquistato (pestone di Guendouzi) e poi realizzato con
precisione e freddezza tra i cori dei tifosi viola. La Lazio
però ha reagito avvicinandosi più volte all'area avversaria,
Baroni inseriva Tchaouna e Rovella per Isaksen e Castrovilli,
fischiato dai suoi ex sostenitori, quindi inseriva Marusic e
Pedro per Lazzari e Dia, anche se il più pericoloso si
confermava Guendouzi che dopo aver impegnato ancora De Gea
colpiva all'85' la traversa con un colpo di testa. La partita
però è finita nelle mani della Fiorentina che dopo aver sprecato
un'occasione con Kean è passata di nuovo: contatto in ritardo di
Tavares su Dodo sulla linea di fondo, l'arbitro richiamato dal
Var ha assegnato il penalty dopo l'on field review. Gudmundsson
ha preso il pallone portandosi sul dischetto dopo una breve
discussione con Kean e pure stavolta l'islandese non ha
sbagliato regalando a Palladino e alla Fiorentina la prima
vittoria.
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