Debutto nella sala
consiliare del Comune di Carmignano (Prato) della nuova rete
delle Città del fico nell'ambito della due giorni di Benvenuto
Fico Secco 2024. Il progetto, viene spiegato in una nota, si
propone di mettere insieme istituzioni, produttori, aziende e
associazioni, in Italia, in Europa e anche oltre, che si
riconoscono nel fico, nello sviluppo del prodotto e della sua
tradizione. A Carmignano erano presenti i comuni di Atessa
(Chieti), San Michele Salentino (BR), Xaghra (Malta), Gozo
(Malta), oltre alle associazioni dei produttori di Carmignano e
Atessa XXI secolo.
"Il nostro scopo - ha commentato il sindaco Edoardo Prestanti
- è promuovere le eccellenze territoriali, la sostenibilità
ambientale e lo sviluppo locale. Per quanto ci riguarda lo
facciamo per il vino, ora lo facciamo anche per il fico".
Mettere insieme la coltura e cultura del fico, ma anche
competenze, perché l'obiettivo, annunciato dalle Città del fico,
viene sottolineato dai promotori, è anche sconfiggere quegli
insetti, nel caso di Carmignano il punteruolo nero, che
distruggono le produzioni: una piaga che si è estesa anche alla
Sicilia e si è diffusa nel Mediterraneo fino a Malta, e che ha
spinto nel Comune mediceo l'europarlamentare Dario Nardella,
membro della commissione per l'Agricoltura e lo sviluppo rurale
del Parlamento europeo, a cui istituzioni e associazioni hanno
recapitato la richiesta di "aiuto all'Unione europea per
debellare i parassiti che funestano le coltivazioni". Un aiuto
che secondo le Città del fico deve estendersi "a valorizzare il
fico e le produzioni", come quella di Carmignano: prodotto
tipico unico in Toscana, annoverato tra le 455 specialità
tutelate dalla Regione. Si tratta "di farsi riconoscere
dall'Europa, che ha grande voce in materia, anche il ruolo che
istituzioni, produttori e associazioni svolgono nella
salvaguardia degli habitat naturali".
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