Satira, musica, spettacolo e tanti
amici per ricordare a Firenze il vignettista Sergio Staino ad un
anno dalla scomparsa. Gremito e sold out ieri sera il teatro
Puccini, uno dei 'templi' della sinistra fiorentina che lui
stesso ha fondato e anche diretto per alcuni anni, dove Roberto
Vecchioni, Paola Turci, Lella Costa, Claudio Bisio, Michele
Serra, Paolo Hendel, David Riondino, Stefano Cocco Cantini,
Alessio Lega, e tanti altri sono intervenuti per omaggiare il
padre di Bobo, il personaggio più famoso nato dalla matita di
Staino.
A fare da sfondo alla serata speciale dal titolo 'Grazie
Sergio', le foto, che lo ritraggono in compagnia della famiglia
e di tanti personaggi del mondo della politica e dello
spettacolo, e soprattutto le sue vignette che insiemi ai ricordi
e alle testimonianze dal palco hanno ripercorso l'intensa vita
lavorativa di Sergio Staino: dagli esordi sulla rivista Linus al
settimanale satirico Tango ma anche TeleTango e il programma
televisivo Cielito lindo, e poi la regia dei film Cavalli si
nasce e Non chiamarmi Omar, la presidenza del Club Tenco, o le
tante collaborazioni con tv, cinema e teatro e soprattutto i
quotidiani, in primis L'Unità di cui è stato anche direttore per
un periodo. La lunga carriera di un vero e proprio maitre a
penser.
Sul palco Maria Cassi e Paolo Hendel hanno condotto la
serata: "Immagino Sergio al cospetto di Dio, lui che era
presidente dell'associazione atei agnostici razionalisti, cosa
si saranno detti - uno delle prime battute di Hendel -. Penso
che Dio gli avrà rinfacciato: 'Il tuo peccato più grave è aver
creduto nei falsi profeti, non hai creduto in me e hai creduto
in Matteo Renzi'". "Sergio è stato un grande artista sociale, è
riuscito a coinvolgere nella sua vita e nel suo lavoro un sacco
di persone - ha detto Michele Serra -. E' stato davvero un
comunista, che non vuol dire ideologico ma interessato agli
altri". Alessio Lega e David Riondino hanno suonato canzoni
ispirate a Staino mentre Paola Turci gli ha dedicato
l'Avvelenata di Francesco Guccini, grande amico di Sergio. In
platea la moglie Bruna e i figli Ilaria e Michele, tante volte
ritratti nelle vignette a fianco di Bobo.
Roberto Vecchioni ha dedicato all'amico anche Luci a San Siro:
"Con Sergio siamo stati quattro anni in tournee, io cantavo e
lui disegnava - ha ricordato -. Voleva sempre cantare Luci a San
Siro anche se la cantava malissimo. Una sera glie l'ho fatta
fare e ha ricevuto più applausi di me anche se l'aveva stonata
tutta". A chiudere la serata le note di Cielito lindo e la sua
ultima vignetta, realizzata insieme al figlio Michele che per
tutta la sera sul palco ha suonato il contrabbasso accompagnando
lo spettacolo: si vede Bobo che guarda in lontananza e dice
'Sono il raccattapalle del mio destino'.
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