Le imprese agricole e forestali
di Arezzo, consorziatesi come 'Sentinelle dell'Arno', hanno
recuperato 600 quintali di legna dal fiume in un paio di mesi.
Sono rami e tronchi caduti accidentalmente sulle sponde e
nell'alveo del fiume, tra la sorgente sul Monte Falterona e il
Canale Maestro della Chiana. Una pulizia "preziosa - spiega il
Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno - per eliminare possibili
ostacoli al regolare deflusso delle acque e per allontanare
potenziali pericoli capaci di danneggiare le opere idrauliche".
Il recupero ha interessato i primi 45 km dell'Arno. Il legname
raccolto è stato avviato a un processo di 'cippato' e alimenterà
il teleriscaldamento di una scuola del Casentino.
Il progetto, elaborato dal Consorzio agricolo forestale
Contea - che riunisce le imprese partecipanti -, e finanziato
dal Masaf ha un triplice obiettivo: migliorare la sicurezza del
territorio; formare nuovi operatori ai quali affidare gli
interventi; consentire un'integrazione al reddito degli
agricoltori. In particolare, è nato "da un bisogno reale: dopo
le piene dell'Arno, il Consorzio di Bonifica ha rilevato la
presenza di numerose piante sradicate o depositate dal reticolo
minore", dai corsi d'acqua affluenti.
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