L'Azienda ospedaliero universitaria
pisana diventa centro di riferimento regionale per la presa in
carico multidisciplinare delle pazienti con mutilazioni genitali
femminili (Mgf).
La Regione Toscana, con il recente riordino della rete
clinica regionale in materia di Mgf, si spiega, "ha individuato
nel bagaglio ultradecennale di esperienze e di operatività
dell'Aoup i requisiti idonei per farne un centro hub di terzo
livello dotato di tutto l'expertise necessario per la gestione
clinica globale delle donne portatrici di queste mutilazioni,
non solo dal punto di vista clinico/chirurgico ma anche
psicologico e sociale, attraverso percorsi didattici e
scientifici di alto livello mirati anche alla prevenzione e al
contrasto del fenomeno, in rete con le strutture territoriali e
i presidi ospedalieri della Toscana".
Le Mgf, ossia "tutte le pratiche di rimozione parziale o
totale dei genitali femminili esterni o altre alterazioni
indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni
culturali o altre ragioni non terapeutiche" (definizione Oms),
sono diffuse in oltre 30 Paesi dell'Africa e in alcuni Paesi
dell'Asia e del Medio Oriente e interessano oggi oltre 200
milioni di donne nel mondo. Si stima che ogni anno circa 3
milioni di ragazze, la maggior parte sotto i 15 anni, rischino
di subire mutilazioni. E anche in Italia il fenomeno è in
aumento a causa degli intensi flussi migratori di donne in età
fertile. Gli operatori sanitari devono pertanto poter fornire a
questa popolazione femminile sostegno e la migliore assistenza
sanitaria. In Toscana, rispetto ad altre regioni, si spiega
dall'Aoup, nel tempo sono stati attivati protocolli di
intervento per la prevenzione, la cura e il collegamento con la
rete anti-violenza ed esiste una procedura specifica per la
sorveglianza e la negoziazione di alternative (per chi rifiuti
la pratica imposta). Con il riordino della rete clinica e
l'individuazione del centro di terzo livello a Pisa si mette in
collegamento anche tutto il sistema di segnalazione e presa in
carico visto che in ogni Asl ci sono consultori dedicati, con
personale e procedure specifiche, anche per inoltrare i casi ai
servizi sociali e alla Procura, a seconda delle competenze.
I servizi del centro pisano saranno accessibili attraverso vari
canali, tra cui consultori territoriali, medici di famiglia,
specialisti, garantendo così una rete assistenziale diffusa in
tutta la Toscana. I professionisti coinvolti offriranno un
percorso integrato multidisciplinare e multiprofessionale dalla
diagnosi, cura e riabilitazione, assicurando una presa in carico
totale delle pazienti.
Il centro è stata presnetato a Pisa il 25 ottobre: tra i
presenti il presidente della Toscana Eugenio Giani, gli
assessori regionali alla salute Simone Bezzini e alle pari
opportunità Alessandra Nardini, la presidente della commissione
pari opportunità Francesca Basanieri, l'assessora comunale alle
pari opportunità Gabriella Porcaro in rappresentanza del sindaco
di Pisa, la direttrice generale dell'Aoup Silvia Briani e il
prorettore agli affari giuridici dell'Università di Pisa
Giuseppe Campanelli in rappresentanza del rettore. Nell'incontro
presentate le caratteristiche del centro con Nura Musse Ali,
della commissione pari opportunità della Regione Toscana e, per
l'Aoup, con le relazioni di Tommaso Simoncini, Emanuele Cigna,
Federica Pancetti e Federica Marchetti.
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