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Progetto insegna ai bambini quando ictus colpisce i nonni

Progetto insegna ai bambini quando ictus colpisce i nonni

Così danno subito allarme. Iniziativa in scuole primarie Arezzo

AREZZO, 28 ottobre 2024, 16:04

Redazione ANSA

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Insegnare ai bambini a riconoscere i sintomi dell'ictus e accrescere per tutti la consapevolezza di quanto sia importante intervenire tempestivamente in tale emergenza sanitaria. Questo l'obiettivo di Fast Heroes, iniziativa internazionale educativo-didattica, portata avanti in Italia da Alice Italia (associazione per la Lotta all'ictus cerebrale), rivolta agli studenti delle scuole primarie per insegnare ai bambini a identificare i sintomi e agire in modo rapido chiamando il 112.
    Il progetto, promosso dai dipartimenti Emergenza urgenza e educazione alla salute della Asl Toscana Sud Est, insieme all'Ufficio scolastico provinciale, è stato presentato all'auditorium dell'ospedale San Donato e coinvolgerà gli Istituti comprensivi della provincia di Arezzo. I dati, si spiega, dicono che circa la metà dei pazienti ha nipoti piccoli con cui trascorre almeno due pomeriggi a settimana. Di qui lo spunto che i bambini possano diventare veicoli dell'informazione. La campagna Fast Heroes prevede che nelle classi di tutta la provincia di Arezzo siano messe in campo diverse attività che insegnano ai bambini a individuare i tre sintomi più comuni dell'ictus: il lato del viso che improvvisamente cade; la perdita di mobilità di un braccio o di una gamba; e la difficoltà nel parlare. "I bambini possono essere di grande aiuto - spiega Simone Nocentini, responsabile di area dipartimentale emergenza territoriale 118 -. Stimolare il loro interesse è un catalizzatore per le famiglie, e in particolare dei nonni, che per età sono i più esposti all'ictus.
    Per contrastare il fenomeno serve una grande tempestività nel riconoscere i sintomi e nell'intervento, dobbiamo essere quindi consapevoli che tutti noi siamo le prime sentinelle attive che mettono in moto la complessa macchina dei soccorsi". "È fondamentale il coinvolgimento diretto da parte degli studenti delle scuole primarie e dei docenti - commenta Lorenzo Pierazzi, dirigente dell'ufficio di ambito scolastico territoriale di Arezzo -. Se adeguatamente stimolati, i bambini possono comprendere la patologia associata all'ictus e sviluppare una maggiore empatia oltreché essere un supporto fattivo".
   

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