Lo storico e saggista, professor
Alessandro Barbero, ha ricevuto il diploma 'Honoris Causa' della
Scuola di archivistica, paleografia e diplomatica dell'Archivio
di Stato di Firenze. Il riconoscimento è stato dato perché
Barbero, si legge nella motivazione, "ha saputo utilizzare con
efficacia tutte le risorse comunicative disponibili oggi,
associate ad un linguaggio chiaro e piano ma mai banale che, pur
senza mai dimenticare l'analisi delle fonti storiche, è riuscito
ad avvicinare il più vasto pubblico a questioni storiografiche
anche molto complesse, suscitando in particolare nei giovani un
vivo interesse per la storia e le sue fonti".
"Ricevere questo diploma per me significa uno dei punti
d'arrivo di una vita che io ho passato in luoghi come questo -
ha detto Barbero a margine -. Per chiunque faccia il mio
mestiere, lo storico, e specialmente per chi ha la mia
specializzazione le giornate più belle di una vita sono quelle
che passa in archivio. Quando dico 'Vado in archivio, mi
divertirò da matti', vedo uno sguardo scettico negli occhi dei
miei interlocutori. Per chi fa il mio mestiere passare una
giornata in archivio è invece una delle cose più emozionanti del
mondo. Questo riconoscimento è il coronamento di una vita".
"Sono lieto di aver contribuito a diffondere la conoscenza del
patrimonio archivistico come base scientifica di quello
straordinario scenario che è la storia", ha aggiunto Barbero.
"Questo riconoscimento - ha commentato il direttore generale
Archivi, Antonio Tarasco - non solo celebra lo straordinario
contributo del professor Barbero alla ricerca storica e alla
divulgazione, ma evidenzia anche l'importanza cruciale della
formazione archivistica e della valorizzazione del nostro
patrimonio documentario che avviene attraverso le 17 Scuole di
Archivistica, Paleografia e Diplomatica istituite presso gli
Archivi di Stato".
La direttrice dell'Archivio di Stato, Paola d'Orsi, ha
sottolineato che "l'impegno di Barbero per una divulgazione
storica di qualità ha attivato un importante impatto cognitivo
nei confronti di nuovi e diversi pubblici, contribuendo a
incrementare l'accessibilità delle fonti archivistiche, a
partire da quelle conservate all'Archivio di Stato di Firenze".
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