"L'Humanitas di Rozzano e due strutture pubbliche, ovvero l'ospedale di Ancona e il Careggi di Firenze, sono risultati essere i tre migliori ospedali italiani". Lo ha detto Domenico Mantoan, direttore generale dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas), a margine della presentazione del Programma nazionale esiti. L'obiettivo, precisa Mantoan, "non è dare premi o penalità ma spingere verso il miglioramento dell'assistenza".
Il report ha valutato le performance di ospedali pubblici e privati, in sette aree cliniche principali: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologica, nefrologia, gravidanza e parto, osteomuscolare. "L'Humanitas, per il terzo anno consecutivo - ha precisato - si conferma ospedale di eccellenza e otto aree su quelle monitorate hanno livelli altissimi, questo mostra l'impegno costante di questa struttura". Sul podio, assegnato in base alla valutazione effettuata con il sistema del treemap, ci sono due ospedali pubblici: "L'azienda ospedaliera di Ancona che era tra i migliori anche lo scorso anno e ha fatto un balzo ulteriore migliorando ancora di più il risultato, con 7 aree di eccellenza. La sorpresa è un altro ospedale pubblico, che ha fatto un grande investimento, l'azienda ospedaliera universitaria Careggi di Firenze", che raggiunge l'eccellenza in tutte e 8 le aree considerate. "Con Careggi viene premiata l'eccellenza della sanità pubblica, per ricevere questo riconoscimento di Agenas vuol dire che abbiamo maturato risultati ottimi in tutte le aree e che una parte di esse hanno livelli di eccellenza", "ora bisogna mantenere lo standard raggiunto e lavorare in alcune sull'efficienza delle attività di ricovero, aspetto che emerge in parte da questo rapporto". Lo afferma il direttore generale dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi, Daniela Matarrese, commentando il report di Agenas che pone Careggi fra i primi tre ospedali d'Italia. "È un risultato fondamentale per i pazienti e per le persone che lavorano a Careggi - prosegue Matarrese -, che esalta la motivazione generale. Per noi il clima interno, fra chi lavora in ospedale, è la cosa più importante. Per un sanitario lavorare nell'ospedale più importante d'Italia è aspetto di grande importanza e di orgoglio". "Le aree che risultano eccellenti - ha indicato Daniela Matarrese - sono infarto miocardico acuto con tutta la rete infarto (angioplastica), by pass aortocoronarico", inoltre "l'area nascita, nel parto siamo i migliori in Italia per la percentuale bassa di cesarei, diamo tanto parto naturale e nel 2023 abbiamo superato i 3.000 parti totali, tra i pochissimi ospedali in Italia oltre questa quota". Si registra anche "eccellenza in chirurgia toracica e nella cura dei tumori, in particolare per quelli del cancro a polmone, a mammella e a prostata", "molto bene, infine, tutta l'area dell'ortopedia e tutta la rete ictus". "Ringrazio il presidente Giani - ha concluso la dg dell'Aou Careggi - perché ha avuto coraggio di nominare me, una donna giovane, nell'ospedale più grande della Toscana, e perché questi risultati sono il coronamento del fatto che i grandi investimenti danno e daranno grandi frutti, così come sono sicura accadrà con il nuovo stanziamento da 200 milioni di euro". Anche gli ospedali di Massa, Lucca e Pistoia figurano tra quelli citati dal Programma nazionale esiti dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) che ha realizzato il monitoraggio delle performance assistenziali di 1.363 ospedali italiani, pubblici e privati, focalizzando l'attenzione su alcuni ambiti cruciali per la salute dei cittadini. L'Ospedale del Cuore Pasquinucci di Massa rientra tra le strutture ad alto volume (≥100 ricoveri Stemi/anno) che hanno garantito un tempestivo accesso all'angioplastica coronarica percutanea transluminale a più dell'85% dei pazienti con infarto miocardico. L'Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi a Firenze risulta tra le 18 strutture in Italia con un valore corrispondente di casistica trattata pari al 35% del volume complessivo (era il 24% nel 2022) per bypass aorto-coronarico. Per quanto riguarda la frattura del collo del femore e la proporzione di pazienti di età superiore o uguale a 65 anni operati entro le 48 ore, l'ospedale Versilia, a Lucca, è tra le 14 strutture che hanno raggiunto o superato la proporzione del 75% di interventi effettuati entro le 48 ore nel 2023 e anche nei tre anni precedenti. Infine l'ospedale di Pescia (Pistoia) è tra le sette strutture che sono passate da un livello 'molto basso' di aderenza a standard di qualità a un livello 'alto o molto alto'.
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