Giacomo Puccini, di cui ricorre il
centenario dalla morte (Bruxelles, 29 novembre 1924), viene
celebrato anche dal Dizionario Biografico degli Italiani
Treccani come "il massimo compositore italiano del primo
Novecento", dopo la morte di Verdi e uno dei più eseguiti al
mondo.
Nato a Lucca il 22 dicembre 1858, figlio d'arte, aveva
abbandonato la carriera di provincia per completare la
formazione di musicista in un conservatorio importante come
quello di Milano. Una scelta felice che gli permise di imparare,
da spettatore, cos'è un melodramma, per raggiungere il suo vero
scopo: "scrivere opere moderne, di preferenza nella scia di
Richard Wagner, non del belcanto italiano o di Giuseppe Verdi",
come ricorda Dieter Schickling nella voce scritta per la
Treccani. A un concorso per atto unico bandito dall'editore
Edoardo Sonzogno, Puccini partecipò con l'opera-ballo Le Willis
(Le Villi) senza ottenere neanche una menzione d'onore; messa in
scena il 31 maggio 1884 al teatro Dal Verme di Milano con tre
repliche venne applaudita dal pubblico ed elogiata dalla critica
e l'editore Giulio Ricordi ne acquistò i diritti. Puccini era
così entrato nel novero dei musicisti potenziali successori di
Verdi. L'opera successiva, Edgar, non ebbe lo stesso successo,
ritirata dopo tre sole recite e rimasta fino ad oggi la meno
conosciuta ed eseguita: "l'unico autentico flop dell'intera
carriera di Puccini", sentenzia Riccardo Pecci nel volume Musica
del Contributo italiano alla storia del pensiero diretto da
Sandro Cappelletto, per il quale resta, comunque, uno dei
compositori di teatro musicale più eseguiti al mondo. Dopo
cinque anni gettati al vento, Giulio Ricordi decise di
continuare a credere in Puccini e gli commissionò un'altra
opera. Tra i progetti considerati la Tosca e Sonia, da Delitto e
Castigo di Fëdor Dostoevskij, ma nel 1889 la scelta cadde su
Manon Lescaut dal romanzo settecentesco dell'Abbé Prevost: opera
fortemente influenzata da una rinnovata e più intensa conoscenza
del teatro di Wagner, presentata al Teatro Regio di Torino il 1
febbraio 1893, con buon successo di pubblico e di critica ma
senza essere ripresa da nessun altro teatro. D'improvviso però
Manon Lescaut divenne un successo commerciale: nel giro di un
anno l'opera fu data non soltanto nei principali teatri
italiani, ma anche a Buenos Aires, Rio de Janeiro, Amburgo,
Budapest e Londra, dove George Bernard Shaw, in un'ampia
recensione su The World, celebrò Puccini come la più grande
promessa per il futuro dell'opera italiana. Fu poi la volta de
La bohème, basata sulle Scènes de la vie de bohème di Henry
Murger, che ebbe immediato successo di pubblico e nel giro di un
anno venne ripresa nei maggiori teatri del Regno, ma anche a
Manchester, Berlino, Vienna e Parigi. L'esito economico fece
definitivamente di Puccini un uomo ricco, uno dei primi italiani
a permettersi il lusso di un'automobile privata. Seguirono
Tosca, tratta dal dramma di Sardou, che trionfò immediatamente
nei massimi teatri d'Italia, d'Europa e delle due Americhe e che
lo consacrò appunto, dopo la morte di Verdi, come il compositore
più acclamato d'Italia.
Nel 1904 alla Scala venne rappresentata Madama Butterfly che
alla prima si rivelò uno dei più famigerati 'fiaschi' teatrali,
riscuotendo poi alla seconda première un successo travolgente
che dura tuttora. Seguirono altre opere quali La fanciulla del
West, La rondine, Il Trittico (Il tabarro, Suor Angelica, Gianni
Schicchi), ma gli ultimi anni di vita furono assorbiti dal
lavoro per l'opera Turandot, progetto avviato nel marzo del 1920
e non ancora completato quando Puccini si mise in viaggio per
Bruxelles, per farsi operare di un cancro alla laringe. Morì
pochi giorni dopo l'operazione, il 29 novembre 1924,
nell'Institut médico-chirurgical di Bruxelles ed è sepolto in
una cappella interna della villa di Torre del Lago.
Per la Treccani Giacomo Puccini resta il compositore più
popolare dei suoi giorni e, oggi, il massimo compositore
italiano del primo Novecento, al quale Il Teatro alla Scala
renderà omaggio il 29 novembre 2024 con un concerto
straordinario.
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