C'era anche il premio Nobel per la
Medicina del 2006, il biochimico Craig Mello, alle celebrazioni
dei 3mila trapianti di fegato a Pisa, organizzate dall'unità
operativa di chirurgia epatica e dei trapianti di fegato
dell'Aoup, insieme all'associazione Vite Odv, per suggellare
l'importante traguardo.
Davide Ghinolfi, direttore facente funzione della struttura
di trapiantologia epatica dell'Aoup spiega che si tratta "di un
risultato molto prestigioso dal punto di vista numerico, siamo
il secondo centro in Italia, dopo Torino, ad averlo raggiunto e
siamo anche tra i primi centri in Europa. Abbiamo pensato fosse
giusto festeggiare e riconoscere questo traguardo alla grande
famiglia di donatori che hanno reso tutto questo possibile
perché ricordiamoci che non esiste il trapianto senza la
donazione". Il primo trapianto di un organo, un rene, da parte
della scuola pisana di chirurgia dei trapianti risale al 1972
mentre la struttura di trapiantologia epatica è stata attivata
nel 1996. Un'unità operativa che oggi vede all'opera una decina
di chirurghi più infermieri e oss per seguire tutto il lungo
processo del trapianto. "Il nostro è un lavoro di equipe -
aggiunge Ghinolfi -. A volte arriviamo a impiegare fino a 80
persone per un singolo processo di trapianto, con gli operatori
che mettono anima e corpo nel loro lavoro. Qui vediamo arrivare
un paziente in condizioni pessime, a volte disperate, e se tutto
va bene lo facciamo tornare a casa con una speranza di vita, è
un lavoro che non ha prezzo".
La struttura di trapiantologia epatica dell'Aoup si occupa di
circa 160 trapianti di fegato l'anno. Il prossimo obiettivo?
"Tagliare il traguardo dei 4mila trapianti di fegato - continua
Ghinolfi - ci vorranno altri 6-7 anni. Intanto dobbiamo
festeggiare i 30 anni di attività nel 2026 e stiamo lavorando a
molti progetti e idee". La struttura di trapiantologia epatica
rappresenta uno dei fiori all'occhiello di un sistema regionale
della donazioni considerato tra i più efficienti del Paese. "La
Toscana - spiega Chiara Lazzeri, direttrice del Centro regionale
trapianti - è una regione molto virtuosa grazie alla generosità
dei cittadini, possiamo vantare il tasso di donatori più alto di
Italia ormai da 10 anni, e questo dato è il più alto di tutta
Europa grazie alle numerose attività di sensibilizzazione, le
giornate della donazione e le lezioni fatte a scuola". La
Toscana è infatti la regione in Italia con più donatori in
rapporto alla popolazione: più di cento per milione di abitanti,
rispetto ad una media italiana di 52 nel 2023. Dall'1 gennaio al
31 agosto 2024 risultavano procurati da donatori toscani 249
organi, undici in più rispetto agli stessi otto mesi dell'anno
scorso. Nello stesso spazio di tempo i centri della Regione
hanno trapianto 238 pazienti, 39 in più rispetto ai primi otto
mesi del 2023. Nel corso dello scorso anno sono cresciuti in
Toscana i trapianti di polmone (35 in tutto, rispetto ai 20
dell'anno prima), stabili quelli di cuore, fegato e rene, pur
crescendo l'età dei donatori. "Oltre alla generosità dei
cittadini - aggiunge Lazzeri - il secondo elemento è il sistema
sanitario che si occupa dei trapianti, un sistema molto
complesso fatto da figure che appartengono a specialistiche
diverse e che spesso devono lavorare insieme in tempi molto
stretti. La complessità del sistema è la vera sfida. La Toscana
ha centralizzato questo sistema e ha un'organizzazione molto
forte".
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