Stenosi aortica a valvola bicuspide,
interventi innovativi eseguiti nei giorni scorsi all'ospedale
Cisanello a Pisa dall'équipe della sezione dipartimentale di
emodinamica dell'Aoup diretta da Marco De Carlo, associato di
cardiologia all'Università di Pisa. E' stata sostituita, con
successo si spiega, la valvola aortica mediante cateteri
(intervento 'Tavi') su tre pazienti affetti da calcificazione
massiva della stessa, "utilizzando una nuovissima protesi
biologica, la più utilizzata in Cina da alcuni anni con
eccellenti risultati anche nel lungo termine, che ha ottenuto il
marchio CE a maggio 2024, rispettando le nuove e più stringenti
regole per la certificazione europea dei dispositivi medicali".
I pazienti presentavano una valvola aortica estremamente
calcificata e, in due casi, malformata congenitamente. "In
questi casi - spiega De Carlo - l'impianto delle valvole Tavi è
particolarmente complesso per la difficoltà di espandere la
protesi dentro una valvola nativa malformata e fortemente
indurita, mantenendo al minimo il rischio di rottura della
parete aortica. Il sistema che abbiamo utilizzato, tra le
bioprotesi in commercio è attualmente il dispositivo Tavi dotato
della massima forza di auto-espansione per cui è preferibile per
il trattamento delle valvole bicuspidi o estremamente
calcificate. In tutti e tre i pazienti l'impianto è risultato
ottimale, con completa risoluzione della stenosi aortica, senza
rigurgiti residui, grazie alla capacità di questa bioprotesi di
rendere circolare il profilo delle valvole native anche quando
queste sono particolarmente deformate". "Una caratteristica
unica di questo sistema - aggiunge la cardiologa Giulia Costa,
che ha partecipato agli interventi - è il rilascio motorizzato
della protesi, che conferisce stabilità e precisione durante
l'impianto". Un ulteriore elemento di innovazione degli
interventi in Aoup, si spiega ancora, è stato l'utilizzo "di un
filtro di protezione embolica simile a un retino per farfalle,
prodotto in Italia. I filtri servono a catturare frammenti di
calcio che si possono staccare dalla valvola aortica durante
l'impianto della protesi Tavi e che, embolizzando nelle arterie
cerebrali, possono causare un ictus. L'utilizzo dei filtri di
protezione cerebrale è stato estremamente importante, in quanto
nel primo paziente è stato catturato un grosso frammento di
calcio che avrebbe potuto causato un grave ictus, e in un altro
numerosi frammenti più piccoli". L'Aoup risulta al momento il
primo ospedale pubblico in Italia a impiantare questo tipo di
valvola e sempre il primo nel centro Italia a utilizzare il
nuovo filtro.
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